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Il cappellano e quell’intervista ‘sull’affettività nel celibato’

Lo avevamo ascoltato anche per la tematica delle devianze dei sacerdoti dove ammetteva la necessità del coraggio di andare a fondo

In sintesi:
  • Le riflessioni di don Rolando Leo nell’ambito di un approfondimento del 2018 su abusi e molestie sessuali legati al mondo della Chiesa
  • Si esprimeva allora come insegnante e direttore dell’Ufficio insegnamento religioso scolastico e dell’Ufficio catechistico
Il testo ad uso delle scuole medie per la sessualità.
(Ti-Press)
10 agosto 2024
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Sei anni e sembra un’eternità. Proprio il cappellano del Collegio Papio di Ascona, don Rolando Leo, era stato intervistato nel 2018 dalla nostra collega Simonetta Caratti nell’ambito di un approfondimento su abusi e molestie sessuali legati al mondo della Chiesa.

Il presbitero si esprimeva allora come insegnante e direttore dell’Ufficio insegnamento religioso scolastico e dell’Ufficio catechistico. Lo faceva auspicando maggiore formazione e informazione, in seminario e all’Università, «sulla realtà in cui viviamo, sulle relazioni affettive e sessuali, in particolar modo per chi dovrà accompagnare i giovani». Ciò che non aveva avuto modo di imparare in formazione, aveva aggiunto, «l’ho recuperato in seguito frequentando corsi di psicologia, affettività e sessualità».

E ancora, sulla scelta del celibato: «Comporta la maturazione di una dimensione affettiva integrale. È nell’amore di Dio riconosciuto presente in noi e quindi connaturato – un amore direzionato verso ogni creatura – che si genera un percorso di discernimento e una capacità di gestire l’affettività anche nel celibato. Sviluppando relazioni affettive nel dono totale di sé stessi agli altri, la dimensione sessuale prende forma e si sublima in una dimensione oblativa (offerta di sé)».

C’era inoltre il tema dei test per verificare eventuali devianze nei nuovi sacerdoti. Per don Leo «bisogna avere il coraggio di andare a fondo, sono strumenti da usare prima dell’ordinazione sacerdotale per i candidati e seminaristi. Una volta che si è sacerdoti la questione dovrebbe essere gestita con equilibrio e con corsi incisivi di aggiornamento e formazione generale per sensibilizzare sempre più».

Dopo il fermo di mercoledì del presbitero, venerdì la conferma dell'arresto da parte del giudice dei provvedimenti coercitivi. Don Rolando Leo dovrà restare in carcere almeno per due mesi. Pesanti le accuse (atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, pornografia) in quella che è un'inchiesta appena iniziata.