Originario di Cavigliano, si è spento in Ecuador, all'età di 80 anni, dopo una vita spesa per i più poveri
Giunge dall'Ecuador la notizia della morte del missionario ticinese padre Pierluigi Carletti, avvenuta martedì 23 luglio a Guayaquil. Aveva 80 anni e, dopo aver contratto il virus Dengue, per diverse settimane ha lottato contro la malattia, che tuttavia gli è stata fatale.
A dare notizia della sua scomparsa è la Curia Diocesana, che gli dedica un ricordo su catt.ch. L'Ecuador per anni ha accolto “il suo strenuo lavoro missionario in favore della popolazione locale”. Originario di Cavigliano, nelle Terre di Pedemonte, padre Carletti ha intrapreso la sua attività missionaria oltre 55 anni fa: “Dopo aver costruito e avviato sei scuole a Guayaquil, città con quasi 4 milioni di abitanti, da alcuni anni si era trasferito nella parrocchia di San Patrizio situata nei sobborghi più disagiati della città di La Libertad. ‘Il mio lavoro è quello di riparare ciò che è rovinato. Come San Francesco...’, aveva dichiarato a suo tempo in un’intervista al Giornale del Popolo”.
Nella sua attività, accoglieva gente povera, proveniente dalle campagne, dalle Ande e soprattutto dal Venezuela, “regalando loro la propria dedizione, nella consapevolezza delle condizioni disastrose, constatate giorno dopo giorno, in cui erano costrette a vivere queste persone. Nell’ultima intervista a catt.ch, forniva una diagnosi molto precisa e consapevole: ‘In Ecuador la situazione continua a peggiorare. Il Paese si è indebitato con la Cina e il petrolio non frutterà più soldi per molti anni, essendo impegnato per ripagare i debiti. La disoccupazione supera il 20 per cento e le persone si arrangiano come possono, vendendo frutta e bibite’.
E ancora: “Rincuorano le sue parole proprio nella nostra ultima intervista: ‘Sono felice che ci sono giovani che continuano le opere che ho iniziato. Tutte le scuole costruite sono sempre più frequentate e funzionano meglio di quelle dello Stato. Nello spirito di don Bosco, credo fermamente che il cambiamento passa dall’educazione e il futuro è sempre nelle mani dei più giovani che però vanno accolti con amore, incoraggiati nello studio e sostenuti nelle sfide della vita’, concludeva in quell’occasione padre Carletti”.
Al nostro giornale, lo scorso 11 gennaio, aveva parlato della situazione nella quale operava, con il “diffondersi del fenomeno del racket, che prende di mira le piccole realtà commerciali, con minacce, intimidazioni e sequestri di persona. Bande di criminali sciolte e senza scrupoli che agivano anche nelle zone lontane dai grossi centri”.
Il missionario tornava con una certa frequenza nelle sue Terre di Pedemonte, dove da anni venivano organizzate manifestazioni per la raccolta di fondi a favore delle sue opere missionarie. Il funerale è stato celebrato nella cattedrale di Sant'Elena, parrocchia di La Libertad, in Ecuador. Lunedì 29 luglio, alle 18, nella chiesa di Verscio, verrà celebrata una messa nel settimo dalla morte. Ai famigliari giungano le condoglianze del nostro giornale.