Le cifre dell'impiego dei militi nei territori colpiti dal maltempo di fine giugno. Un bilancio (ancora provvisorio) da parte del Dipartimento istituzioni
La Protezione civile (PCi) di Locarno e Vallemaggia, supportata dalle altre cinque regioni, ha prestato, per il momento, in Alta Vallemaggia, un totale di 1'850 giorni di servizio (che corrispondono a 5 anni), suddivisi su 405 militi. A supporto delle attività di ripristino si sono annunciati anche 526 volontari, 94 dei quali sono già stati coordinati dalla PCi e impiegati su vari cantieri per un totale di 294 giorni di lavoro.
Il Dipartimento delle istituzioni fa il punto della situazione sull’impiego della PCi a favore dell’Alta Vallemaggia. Già nella notte tra il 29 e il 30 giugno la PCi era stata attivata, in particolare per quanto attiene alle prime evacuazioni e alla relativa accoglienza dei residenti sfollati, rispettivamente degli ospiti dei campeggi in bassa Vallemaggia, come pure per la messa a disposizione e la gestione del posto comando sito a Locarno. In aggiunta, la PCi è stata impiegata a supporto della Polizia cantonale per quanto attiene alla gestione del traffico al ponte di Visletto.
Da domenica 30 giugno, grazie al supporto di elicotteri civili e militari, la PCi ha inoltre coordinato e organizzato la distribuzione di beni di prima necessità nelle zone ancora isolate. Da mercoledì 3 luglio, una volta resa agibile al passaggio veicolare la passerella pedonale, i militi hanno potuto accedere alle zone colpite, così da attivare le prime operazioni di ripristino. In particolare, si segnalano interventi nei settori Alnedo, Bignasco, Broglio, Cevio, Brontallo, Fontana, Fusio, Giumaglio, Mogno, Monti valle di Peccia, Prato Sornìco, Piano di Peccia, Ponte Visletto, Riveo e Sant’Antonio.
Degni di nota alcuni interventi che rivestono un ruolo simbolico per la valle e che consentono di trasmettere, alla popolazione toccata, un segno tangibile degli sforzi profusi e della salda volontà di mantenere viva la valle, segnatamente: pulizia e riordino delle scuole e ripristino del parco giochi di Prato Sornìco, il ripristino del collegamento dell’acquedotto che collega le due frazioni a Valle di Peccia e la ricostruzione del sentiero per il bestiame all’Alpe Bolla e Alpe Sovenat, come pure numerosi interventi di ripristino a favore delle aziende agricole.
Di rilievo anche la condotta dello Stato maggiore regionale che, dallo scorso 11 luglio, è passata dalla Polizia cantonale (la quale ha gestito la prima fase emergenziale) alla PCi, responsabile per il territorio colpito, coadiuvata dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione, per quanto attiene alla fase di ripristino. Tra i suoi compiti, oltre alla coordinazione di tutti gli enti coinvolti, tra cui anche i volontari, la verifica di fattibilità e la pianificazione degli interventi di ripristino richiesti da enti pubblici e dai privati (ad oggi circa 80, di cui 17 già conclusi).