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Il ‘bungee jumping’ e i suoi amici: dimmi di che avventura sei

Trent'anni di sport estremi per un cambio di paradigma nell'offerta in Ticino. Fabio Bonetti: ‘È il concetto di turismo outdoor a 360°’

(Ti-Press)
22 luglio 2024
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Trent’anni fa il Ticino scopriva gli sport estremi, anche se oggi è preferito il termine “sport d’avventura”. Nel 1993 apriva, infatti, a Intragna il primo “bungee jumping” in Svizzera, e nel 1994 la prima agenzia di canyoning.

Questi due pilastri dell’offerta di attività adrenaliniche, insieme ai lanci in tandem al Para Centro dell’aeroporto di Locarno, inauguravano un settore chiave dell’offerta turistica a Sud delle Alpi. Si trattava di un’evoluzione nella fruizione del territorio: non più solo spiagge ed escursionismo, ma anche nuovi modi per vivere le montagne e i fiumi. La forza di gravità diventava il mezzo per scatenare emozioni, amplificate dalla natura circostante. Questo era molto meglio rispetto ai “bungee jumping” da una gru affacciata su un piazzale cittadino o da un ponte stradale trafficato. La dose di adrenalina era proporzionale all’altezza da cui si saltava, con un elastico ai piedi, un paracadute/parapendio o da una cascata lungo un torrente incontaminato.

Come 007

Negli stessi anni, prese piede anche la “downhill”, ovvero la discesa con “mountain bike” da sentieri o piste preparate ad hoc, con bici sempre più specialistiche. Quel primo impianto di “bungee jumping” a Intragna venne allestito dal ponte ferroviario delle Fart, nella gola dell’Isorno, all’imbocco delle Centovalli. La TrekkingTeam, un’agenzia della Svizzera interna, fu la promotrice e riuscì a guadagnarsi la fiducia del pubblico e dei partner pubblici e privati. Tre anni dopo, nel 1996, la specialità compì (è il caso di dirlo) un salto di qualità con l’apertura al pubblico del “bungee jumping” dalla diga della Verzasca: un volo di quasi 200 metri, emulando lo stuntman del film del 1995, “007 GoldenEye”. James Bond compie questa impresa all’inizio del film per introdursi negli impianti sotterranei della diga verzaschese, trasformata in una segretissima base sovietica.

Nei primi anni Novanta guadagnano popolarità anche i lanci in tandem con il parapendio o il paracadute. Imbragati a un professionista, è possibile provare l’ebbrezza del volo planato o della caduta libera, senza dover ottenere un brevetto. È sufficiente avere una costituzione sana e seguire un briefing preparatorio. Anche il canyoning, accompagnati da una guida, offre un’esperienza avventurosa. Le escursioni lungo i corsi dei torrenti più discosti, a stretto contatto con l’acqua, regalano momenti indimenticabili.

Dirette streaming da urlo

Non tutti gli “sport d’avventura” richiedono un fisico allenato; è sufficiente un discreto coraggio. Questo è uno dei motivi del loro successo. Fabio Bonetti, direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, conferma che «queste attività rispondono appieno al concetto di turismo outdoor a 360 gradi». Tra gli sport d’avventura, l’arrampicata è una vera e propria disciplina atletica. La diga della Verzasca si conferma come un vero tempio della verticalità. «Lo sbarramento artificiale – spiega il direttore Bonetti – ospita il Red Bull Dual Ascent, un evento che si ripete da tre anni e che rappresenta anche una vetrina internazionale per l’intera regione. Le dirette streaming delle tre edizioni ospitate fino ad oggi sono state viste da 84 milioni di persone, portando il nome della Verzasca e del Lago Maggiore in tutto il mondo».

Da alcuni anni il Locarnese è diventato la palestra preferita anche per il “bouldering”, ovvero l’arrampicata ad altezze ridotte in cui in pochi metri si condensano arditi passaggi tecnici. «Nel Locarnese – prosegue Fabio Bonetti – il “bouldering” registra una crescente presenza di appassionati provenienti dalla Svizzera e dall’estero. Questi sportivi prediligono le stagioni miti, per evitare l’eccessivo calore delle pareti di roccia in estate, contribuendo così ad allungare la stagione turistica oltre i mesi canonici».

Pure la corsa in montagna è in crescita. L’Organizzazione turistica Lago Maggiore è riuscita a portare nella regione un’altra prestigiosa kermesse: la finale delle Golden Trail Series, una gara di “trail running” sponsorizzata da Salomon tra i più importanti di questo genere a livello mondiale. Avrà luogo dal 17 al 20 ottobre prossimi e il teatro di questa competizione sarà la fitta rete di sentieri ben mantenuti dagli enti turistici.

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