La loro crescita, nei decenni, ha comportato tutta una serie di criticità a livello di apparato radicale. Saranno rimpiazzate da tre gelsi
La Città di Locarno ha dovuto procedere, a malincuore, all'abbattimento di tre piante presenti all'interno del perimetro della sede scolastica dei Saleggi. Alberi che saranno comunque prontamente sostituiti e che, di fatto, come spiega il comunicato di Palazzo Marcacci, rappresentavano un potenziale pericolo per i frequentatori dell'istituto. “Evitare la ‘desertificazione’ del territorio, garantendo il maggiore spazio possibile alle aree verdi rappresenta senza dubbio alcuno uno degli obiettivi prioritari della Città e dei suoi servizi specializzati in questo settore. Sull’altro piatto della bilancia, e questi tempi disastrosi malauguratamente lo confermano, l’ente pubblico deve però anche mettere la
sicurezza delle persone, così come quella delle cose. Di qui l’avvallo del Municipio di Locarno, in accordo con l’Ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino, alla sostituzione di tre grandi alberature nell’area delle scuole elementari dei Saleggi. Dopo che per decenni hanno svolto il loro egregio compito, sotto tutti i punti vista, hanno dovuto essere tagliati. Evidentemente non si tratta di una mera estirpazione, bensì di una sostituzione dettata da molteplici fattori di diversa natura. Le radici cresciute a dismisura avevano infatti completamente degradato la superficie esterna delle aule, creando scalini di oltre 15 centimetri e rendendo pericoloso per gli allievi giocare all’esterno. Le famiglie stesse degli alunni hanno più volte sollecitato il Municipio e la Direzione scolastica a voler ripristinare la sicurezza delle aree esterne delle aule”, sottolinea a proposito l’Esecutivo cittadino. “Oltre alle superfici di gioco, l’apparato radicale aveva inoltre intaccato tutte le condotte e gli impianti di evacuazione delle acque meteoriche interrate, compromettendone il funzionamento e causando durante gli acquazzoni estivi l’allagamento delle aule adiacenti”, aggiunge il direttore della Divisione logistica e territorio, Roberto Tulipani. Senza tralasciare infine che le dimensioni delle fronde, le quali oltrepassavano le superfici dei tetti delle aule, avevano comportato continui, e talvolta anche onerosi, interventi di manutenzione.
Il progetto di ripristino in esecuzione, va in conclusione rimarcato, prevede come accennato la messa a dimora di nuove alberature – tre piante di Gelso (Morus alba ‘Fruitless’) della grandezza di 3 metri, che potranno poi raggiungere i 6-8 metri – nelle posizioni preesistenti. Alberature che, grazie alle nuove tecniche di piantumazione, garantiranno alle radici di crescere senza intaccare le superfici e le condotte interrate. L’intervento resosi necessario alle scuole elementari dei Saleggi fornisce al Municipio l’occasione per fare il punto, in generale, sulla situazione delle piantagioni del tessuto urbano cittadino. A partire dal progetto relativo al Bosco della Bolla Grande, la cui seconda fase è ormai terminata. Nel corso della prossima pausa vegetativa, dunque, si potrà procedere con la terza fase di messa in sicurezza e con la piantumazione di giovani alberi autoctoni. L’opera, avallata dall’Ufficio forestale cantonale, fa parte del progetto forestale approvato e finalizzato sia alla tutela della sicurezza all’interno del comparto boschivo a prioritaria vocazione ricreativa, sia alla formulazione di chiari indirizzi di gestione futura della superficie silvestre. A questo proposito, basti portare la memoria a quanto purtroppo registrato nel recente passato a causa di eventi climatici avversi, quanto imprevedibili. Tali eventi metereologici hanno ben evidenziato la fragilità di questa superficie boschiva, sottolineandone le potenziali dinamiche evolutive, per altro da tempo già in atto. Il progetto selvicolturale elaborato mira, dunque, a rendere qualitativamente migliore il patrimonio silvestre e il contesto circostante, conferendo al complesso boscato una nuova qualifica, sia in termini di essenze, sia – sul lungo periodo – di stratificazione verticale.
L’operazione, nel suo complesso, va comunque fin da subito strettamente connessa alla chiara, quanto necessaria, distinzione concettuale tra parco e bosco, considerato che l’area in oggetto, in quanto superficie boscata, sottostà a precise disposizioni federali e cantonali e conseguentemente deve ottemperare a criteri funzionali, così come delineati nel Piano forestale cantonale vigente. Il presupposto cardine per la corretta fruibilità e l’accessibilità delle aree boscate nell’ottica della necessaria sicurezza è quindi sicuramente la presenza di un corredo arboreo e un complesso silvestre capace di ottemperare ai requisiti minimi connessi alla continuità strutturale dell’intero comparto. “Le modifiche globali del clima si ripercuotono in modo differente a livello locale, a causa delle differenze di topografia, geologia e uso del suolo”, conclude Roberto Tulipani. “Gli interventi, che sembrano oggi radicali, tengono tuttavia conto dei cambiamenti in atto e dei rischi connessi al clima”. In cinque anni piantate sei volte più piante rispetto a quelle, giocoforza, eliminate. Prendendo in prestito una famosa frase di Lao Tzu (antico filosofo e scrittore cinese) che recita “Fa più rumore un albero che cade di un'intera foresta che cresce”, il Municipio coglie anche l’occasione di evidenziare – a dimostrazione che i lavori progettati e attuati non mirano certo all’impoverimento della Città dal profilo del verde – che negli ultimi 5 anni sono state messe a dimora dal Comune, nel contesto urbano escluso i boschi, più di 650 piante di vario tipo. Ovvero più di sei volte rispetto quanto ha dovuto essere eliminato. Le alberature sono una componente imprescindibile di ogni nuovo progetto stradale. “Ogni volta che si interviene con la sistemazione di uno spazio pubblico, consideriamo fondamentale una valutazione approfondita sulla possibilità di integrare nel progetto la messa a dimora di nuove
alberature”, evidenzia infine André Engelhardt, direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture. Un esempio recente è quello di via Varenna, dove, accanto alle misure per favorire la mobilità lenta, saranno posate 40 nuove piante. Nel progetto della sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano (La Nouvelle Belle Époque) i nuovi alberi previsti sono oltre 200. Lo stesso principio sarà applicato per altri progetti di riqualifica degli assi urbani, che verranno sviluppati nei prossimi 4-5 anni.