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Il divieto di balneabilità? Raccomandazione (spesso inascoltata)

Nonostante le indicazioni di Polcantonale e Stato maggiore regionale di condotta, Lago Maggiore e fiumi sono frequentati da bagnanti

Dall’Alta Vallemaggia detriti nel fiume convogliati fino al lago
(Ti-Press/Golay)
5 luglio 2024
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Una raccomandazione, più che un obbligo. Innanzitutto perché per un divieto di balneazione non esiste la necessaria base legale, e in secondo luogo perché è impossibile controllare tutte le rive del lago e tutta la Maggia.

Ha causato qualche perplessità riguardo alle reali possibilità di attuazione, il divieto generale di balneazione, a fini precauzionali, imposto sul fiume Maggia e, in presenza di detriti, sulle rive del Lago Maggiore a Locarno, Ascona e Tenero, diramato dallo Stato maggiore regionale di condotta attivo per far fronte agli eventi accaduti in Vallemaggia. In effetti, oggi sul lago non mancavano specialmente appassionati di Sup (stand-up paddle), ma anche bagnanti. E lo stesso si può dire del Meriggio di Losone, alla confluenza fra Maggia e Melezza, dove già stamattina nei vari pozzi non mancava gente.

Interrogata proprio su questi aspetti la Polcantonale rileva che, appunto, un divieto “legale” non può venire emanato, ma piuttosto una raccomandazione che si basa sulla balneabilità dell'acqua a livello di igiene. Proprio per questo sono in corso delle analisi da parte del Laboratorio cantonale. Lo Stato maggiore generale di condotta ha aggiunto che la Sezione della protezione di aria acqua e suolo è costantemente in contatto con le autorità comunali.

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