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Intragna, la politica incoraggia gli allacciamenti alla centrale

Positivo il bilancio 2023 della Centovalli E Più SA, ma la rete del teleriscaldamento deve fare i conti con inverni miti e costi dell'energia della SES

(Ti-Press)
2 luglio 2024
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Gli inverni sempre più miti, anche alle nostre latitudini, non fanno certo la gioia dei gestori delle centrali termiche spuntate qua e là, negli ultimi anni,nella nostra regione. Il fabbisogno di calore per riscaldare gli stabili allacciati alla rete del teleriscaldamento risulta infatti inferiore, motivo per cui i consumi in generale diminuiscono. Non fa eccezione il caso della centrale a cippato di quartiere di Intragna, ‘accesa’ nel 2016 su iniziativa della neo costituita Centovalli E Più SA che, proprio di recente, ha presentato il suo rapporto di gestione 2023. Il primo dato rilevante è legato al risultato aziendale positivo, con un utile di poco inferiore ai 34mila franchi. Un bilancio in nero che tuttavia non deve illudere troppo, dal momento che il Comune di Centovalli, azionista di maggioranza della struttura, attingendo a piene mani dal Fondo energie rinnovabili (Fer) ha versato un contributo significativo di 45mila franchi alla SA. Al consuntivo in nero ha contribuito anche la riduzione della materia prima necessaria al funzionamento della grande ’stufa’, ovvero il cippato. Un fattore di non poco conto, dal momento che, come si legge nel rapporto, la messa a concorso della fornitura (in passato oggetto di qualche contestazione, ndr.) ha portato i suoi frutti. Un mercato di concorrenza ha impedito che le aziende fornitrici consorziatesi potessero in un certo senso imporre il loro prezzo. Il CdA della Centovalli e Più SA dal 2025, data di scadenza del contratto in atto, dovrà prestare attenzione all'allestimento del futuro bando di concorso, in modo da assicurare la libera concorrenza e favorire prezzi d'acquisto interessanti.

Il valzer delle cifre: consumi, tariffe e produzione

Per quanto attiene i consumi, nel 2023 l'azienda ha fatturato grossomodo 25mila kWh in meno rispetto all'anno prima. Una differenza che è stata comunque compensata da un ritocco della tariffa di vendita passata da 15 a 15,8 centesimi al kWh (cosa già contemplata dal contratto). Pertanto la cifra d'affari è rimasta quasi identica. La centrale termica situata in zona Vallare dispone anche di un proprio impianto fotovoltaico, posizionato sul tetto dell'edificio. Ebbene la percentuale di autoconsumo dell'energia prodotta grazie al sole è salita all'81% circa; tuttavia questo incremento si spiega con la diminuzione della produzione totale in rapporto al consumo. Di conseguenza il fabbisogno di elettricità prelevata dalla rete SES ha subito un aumento e, con l'aumento delle tariffe, ha generato un incremento di questa voce superiore al 36%. Intanto la percentuale di produzione di calore tramite cippato a legna rimane alta, al 95% e anche le scorte di olio combustibile da impiegare in caso di emergenze o panne agli impianti, grazie ad acquisti mirati, non hanno comportato spese superiori.

La nuova Legge cantonale

In aiuto alle centrali di riscaldamento si è mossa, negli ultimi tempi, la politica. Dal 1° gennaio di quest'anno, la Legge cantonale sull'energia autorizza i municipi a imporre ai proprietari di allacciare, entro un congruo termine, il proprio stabile a una rete di teleriscaldamento pubblica quando questi ultimi sono chiamati a sostituire il proprio vettore energetico. Il tutto, ovviamente, a precise condizioni cumulative (se la rete di teleriscaldamento è alimentata da fonti rinnovabili e se l'allacciamento è tecnicamente ed economicamente sostenibile per rapporto agli impianti di riscaldamento tradizionali). Una svolta importante, osservano i vertici della Centovalli E Più SA, introdotta dal Parlamento per sostenere quei proprietari di reti di teleriscaldamento che beneficiano di importanti contributi cantonali. Con il Municipio il tema è stato affrontato; l'obiettivo è di accrescere il numero di privati allacciati alla rete (dimensionata per poter riscaldare quasi l’80% degli edifici del nucleo di Intragna), portandoli a optare su questa fonte piuttosto che su termopompe, caldaie a olio o altro. Proposta che permetterebbe di migliorare la situazione della SA in futuro, a beneficio anche delle finanze comunali e, non certo da ultimo, dell'ambiente.