Locarnese

JazzAscona, bilancio positivo (nonostante le intemperie)

Oltre 300 concerti, 400 artisti e 57 band; la formula dell'accesso gratuito ha funzionato. La prossima edizione: dal 26 giugno al 5 luglio 2025

Il pubblico durante una delle serate sul lungolago
(Gioele Pozzi/JazzAscona)
30 giugno 2024
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Fra folate di scirocco, riverberi di lampi in lontananza e sotto un cielo plumbeo e minaccioso si è conclusa sabato sera la 40esima edizione di JazzAscona. Un’edizione riuscita dal profilo artistico, durante la quale intemperie e temperature poco invitanti hanno fatto di tutto per rovinare la festa. Ma senza riuscirvi. Soddisfazione viene infatti espressa dagli organizzatori, con il presidente Guido Casparis in testa. La formula con l’accesso gratuito a tutti gli spettacoli, introdotta nel 2022, ha dato buona prova di sé, e per certi versi, osserva Casparis, si è rivelata provvidenziale dal momento che il festival non deve più finanziarsi con le entrate del pubblico: «Il maltempo ha provato a giocarci contro – aggiunge il presidente –. Con un occhio fisso al radar di meteosvizzera siamo stati a più riprese sul chi vive, e in particolare il primo sabato, quando vento e pioggia hanno messo a soqquadro i palchi, obbligandoci ad annullare l’esibizione della Big Band dell’esercito svizzero sul palco principale e altri concerti. Nelle troppe giornate piovose l’affluenza è risultata chiaramente inferiore alle aspettative. E al fattore meteo sfavorevole vanno aggiunti gli europei di calcio. È chiaro che quando in concomitanza ci sono partite come Svizzera-Germania o Svizzera-Italia la concorrenza è spietata».

«Detto ciò – sottolinea Casparis – il festival funziona e mantiene tutto il suo potenziale, come dimostra il bagno di folla di giovedì e venerdì sera, in cui siamo stati graziati dal tempo, finalmente estivo». A corroborare l’ottimismo del presidente ci sono anche i positivi riscontri ottenuti dal pubblico per il programma musicale e degli sponsor per l’accoglienza ricevuta; ma pure il rafforzato legame con le autorità della città gemellata di New Orleans, il successo ottenuto dalle tante attività collaterali proposte per la prima volta, come i ben frequentati workshop di ballo in piazza, la crociera jazz sul lago, i concerti a tarda ora alla lounge del festival o l’evento extra muros LocarnOrleans, in collaborazione con il Casinò di Locarno.

Fra i progetti che hanno caratterizzato in positivo la 40esima edizione, anche il “Jazz Off The Wall”, con una quarantina di murales realizzati da Yuri Catania in tutto il centro storico, a cominciare da quello di grandi dimensioni alla Biblioteca popolare, diventato nel frattempo uno dei soggetti fotografici preferiti di Ascona. Una bella carta da visita promozionale per il festival, il cui effetto si prolungherà nel tempo, grazie anche all’esposizione ospitata al Museo Comunale di Arte Moderna fino a settembre.

Il cartellone allestito dai due programmatori del festival, Matt Zschokke e Nolan Quinn, ha offerto un ricchissimo menu, forse mai così abbondante come quest’anno, con oltre 300 concerti, 400 artisti e 57 band che si sono alternate sui palchi del lungolago, negli esercizi pubblici e nei vicoli di tutto il centro storico.

L’edizione di quest’anno ha confermato e rafforzato una tendenza che si era già manifestata l’anno scorso, ossia la volontà del festival di ampliare il raggio stilistico e musicale di JazzAscona. Accanto al sempre ben rappresentato jazz (da quello degli anni 20 allo swing, su su fino al mainstream e a forme di jazz più contemporanee), il pubblico ha così potuto ascoltare, anche sui palchi principali, generi come il flamenco, la musica caraibica, quella di ispirazione balcanica, nonché orchestre di musica latina, di world music e persino hip hop, oltre naturalmente ad abbondanti dosi di funk, blues, soul. Questa varietà è piaciuta all’eterogeneo pubblico del festival e segnatamente al segmento più giovane, vistosamente in crescita specialmente nella seconda parte della serata.

Oltre che per la qualità musicale messa in campo sull’arco dei 10 giorni, il festival passerà agli annali anche per il sostegno massiccio dato alla scena musicale svizzera (molto ben rappresentata al festival) e alla realtà delle band giovanili, su cui la direzione del festival continua a puntare in maniera decisa grazie al programma Groovin’Up.

Fra i numerosi gruppi che si sono messi in particolare evidenza spiccano l’elegantissimo jazz straight ahead del Claus Raible Trio, due big band d’eccezione come la Swiss Jazz Orchestra (premiata con lo Swiss Jazz Award 2024) e la New Orleans Jazz Orchestra, il gruppo funk scozzese Tom McGuire & the Brassholes con la sua straripante energia, la formazione Organic Brew dei due hammondisti Andi Appignani e Alberto Marsico (davvero un gran bel progetto il loro), l’ensemble flamenco La de Triana, senza dimenticare l’emozionante voce soul di Nnavy (davvero un nome da tenere d’occhio) e Meschiya Lake & the Jungle Jazz Band che per dieci giorni hanno dimostrato come il jazz tradizionale rimanga un genere godibilissimo quando suonato e cantato a livelli d’eccellenza.

«Come organizzatori – conclude Casparis – ringraziamo artisti, pubblico, sponsor, sostenitori e collaboratori del festival e diamo appuntamento per la quarantunesima edizione, che si svolgerà dal 26 giugno al 5 luglio 2025».