È uno dei principali obiettivi di Ascona-Locarno Turismo, che nel 2023 ha visto calare i dati di alberghi e campeggi ma aumentare le strutture private
Cambiamento climatico (leggasi estati torride e umide con temporali che "disturbano" i grandi eventi, nonché una stagione invernale da rafforzare); traffico e viabilità (colonne al Gottardo ogni weekend e traffico all'interno delle località turistiche); concorrenza confederata nella stagione estiva-autunnale (in particolare le stazioni invernali che si attrezzano per destagionalizzare l'offerta): sono le tre principali sfide che è chiamata ad affrontare (e lo sta già facendo) Ascona-Locarno Turismo.
Tre "missioni" che il direttore dell'Organizzazione turistica regionale Fabio Bonetti presenterà ai soci presenti all’assemblea generale in programma oggi al Teatro di Locarno, assieme alle cifre di un 2023 che il presidente Aldo Merlini definisce comunque «positivo», inferiore a livello di pernottamenti registrati (oltre 2,8 milioni sommando tutte le categorie di alloggio escluse le residenze secondarie) ai due anni precedenti (più di 2,9 milioni nel 2022 e superiore a 3,5 milioni nel 2021) ma superiore all'ultimo anno pre-pandemico, ossia il 2019 (2,5 milioni). Al calo generale dei pernottamenti alberghieri (-6,6% rispetto al 2022, -3,5% se confrontato al 2019) e nei campeggi (-6,2% ma +14,6% sul 2019) si contrappone la crescita continua delle strutture private (appartamenti di vacanza, affittacamere, B&B ecc.), con un +2% nell'ultimo anno e soprattutto +60% rispetto al 2019. Numeri che per i conti dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (sciorinati dal direttore finanziario Marco Cacciamognaga) si sono tramutati in un aumento dei ricavi, che sommato a una buona gestione dei costi ha portato a un bilancio positivo di 700mila franchi e a un capitale proprio di poco superiore ai 7 milioni.
Come dire che l'Otlmv sta decisamente bene e può guardare con fiducia alle sfide citate in precedenza, che per Bonetti rappresentano «uno stimolo», in particolare a «consolidare il mercato nazionale (che rimane quello di riferimento) e potenziare quelli esteri». Anche per il direttore operativo (e vicedirettore) Benjamin Frizzi, l'obiettivo è quello di «rimanere la destinazione turistica estiva più ambita in Svizzera», cercando però anche di «riguadagnare fette di mercato erose dal periodo Covid (Germania, Francia, Regno Unito) e strizzando l'occhio ai Paesi del Nord».
Come? Le parole chiave sono sempre quelle: destagionalizzazione, grandi eventi, sviluppo dell'offerta (soprattutto outdoor) e promozione, in particolare digitale (dopo il restyling al sito, quest'anno è il turno del nuovo online shop).