Locarnese

La Verzasca dichiara guerra alle piante invasive

Un programma di interventi, spalmati su più anni, mira a circoscrivere il diffondersi delle specie non autoctone in tutto il territorio vallerano

(JardinSuisse)
7 giugno 2024
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Lotta senza quartiere alle neofite. L'hanno dichiarata Confederazione, Cantone (con i suoi competenti uffici), Comuni, Patriziati, privati e associazioni ambientaliste (Pro Natura, InfoFlora, Wwf e altre ancora) nell'intento di debellare (laddove ancora possibile) o, perlomeno arginare, il rapido diffondersi di questi vegetali introdotti, di proposito o accidentalmente, in passato. Piante e fiori non originari del nostro habitat e che ora minacciano addirittura l'equilibrio ambientale (biodiversità) mettendo, in alcuni casi, anche a rischio la salute dell'uomo e di specie animali (oltre che minare la funzione protettiva dei boschi). Danni e problemi che poi si ripercuotono, inevitabilmente, anche sull'economia (aziende agricole in primis).

Una battaglia silenziosa che da subito si è annunciata come difficile, proprio per via del rapido proliferare delle piante non autoctone nei giardini, nei prati e soprattutto nei boschi del Ticino grazie a migliaia di semi che si propagano con il vento o a seguito di interventi dell'uomo errati. Per questa ragione, per essere efficiente, la lotta alle alloctone deve essere attuata in modo coerente e continuo in ogni angolo del territorio. Valli comprese. Come è il caso della Verzasca, che al riguardo ha pronto un credito di poco superiore al milione di franchi, da sottoporre al parere del legislativo, proprio per finanziare tutta una serie di interventi tra il 2025 e il 2029. Piano che rientra nei progetti di gestione delle neofite invasive elaborato dall'apposito Gruppo di lavoro Organismi alloctoni invasivi, al quale il Municipio si è rivolto. Dopo i rilievi del caso effettuati sul terreno dagli specialisti nel corso del 2022, ci si appresta dunque a passare alla fase esecutiva.

L'area interessata dai lavori abbraccia l'intero comune e le sue valli laterali e varia, ovviamente, a seconda del diffondersi e della concentrazione di specie non autoctone. Nel mirino sono finite la buddleja, la balsamina, la cremesina uva turca, i ben più noti poligoni asiatici, le verghe d'oro e le palme la cui diffusione in valle, per ora, si limita per lo più alle zone golenali. Ma anche eventuali specie non ancora individuate o la cui presenza, per ora, non preoccupa, figurano sulla lista nera. Gli interventi sono in buona parte sussidiati e al Comune (ente promotore) l'operazione richiederà un investimento inferiore ai 100mila franchi (l'eventuale partecipazione dei patriziati potrebbe ridurre ulteriormente tale importo). Brione Verzasca e Vogorno presentano la superficie più ampia di specie target. Il via ai lavori, affidati a professionisti del settore, già nel corso di quest'anno. Consapevole delle difficoltà della battaglia, il Municipio mira in primo luogo a contenere il potenziale di danno delle neofite invasive.

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