Locarnese

In Gambarogno un albergo per rifuggire dal turismo di massa

Si chiamerà Habitat Lago Maggiore: a Piazzogna sei moduli abitativi, ai confini del bosco, con vista lago. Promotore (e futuro gestore) è Elia Frapolli

Un modulo in legno e vetro
(Habitat Lago Maggiore)
15 maggio 2024
|

È stata posata oggi a Piazzogna, nel Gambarogno, la prima pietra di “Habitat Lago Maggiore”, un progetto turistico pionieristico che verrà inaugurato nella primavera del 2025. La struttura darà la possibilità ai suoi visitatori di pernottare in particolari moduli turistici indipendenti: sei “tiny house” (minuscole case) immerse nella natura. Il progetto, presentato stamane alla stampa, è promosso da Elia Frapolli, consulente turistico, che sarà pure gestore della struttura. L'idea è stata riconosciuta come uno dei tre migliori concetti alberghieri svizzeri agli Hotel Innovation Award, ed è quindi supportato dal Cantone Ticino, dalla Società svizzera di credito alberghiero e dall’Aiuto svizzero alla montagna. L'investimento previsto è di 3 milioni di franchi.

«Il progetto – ha spiegato il promotore – vuole essere una risposta concreta alle attuali importanti tendenze turistiche legate alla ricerca di un sempre maggiore contatto con la natura, di prodotti e servizi sostenibili e di esperienze autentiche in luoghi unici e particolari. Temi, questi ultimi, che negli ultimi anni si stavano già profilando nel panorama turistico internazionale e che sono stati portati alla ribalta durante il periodo pandemico. Basti pensare al successo della campagna di Svizzera Turismo denominata “Million Stars Hotel” che tra il 2020 e il 2021 ha incentivato la creazione di soluzioni innovative in luoghi insoliti. L’iniziativa dell’ente di promozione turistica nazionale ha però anche mostrato i limiti legati alla forte contrapposizione tra le nuove aspettative degli ospiti e le restrizioni legali e pianificatorie esistenti. Al momento attuale, infatti, la domanda turistica in questo ambito supera di gran lunga l’offerta disponibile».

Il concetto del progetto Habitat Lago Maggiore consiste in un ecosistema di strutture in legno e vetro interconnesse tra di loro: cinque moduli turistici (camere nella natura), un’unità costruita secondo i principi del “design for all” (accessibile a persone con disabilità), che sarà una suite trasformabile in spazio multifunzionale per attività e seminari con piazza esterna, e l’abitazione del gerente. «Le esigenze dei visitatori stanno lasciando spazio a nuove e interessanti opportunità – ha sottolineato ancora Frapolli –. Unendo aspetti quali la sostenibilità in materia di abitazione, lavoro e vita quotidiana, armonia tra vita privata e professionale, può nascere un nuovo paradigma di accoglienza turistica. Un tempo il contadino lavorava i campi adiacenti alla propria casa e l’oste accoglieva i viaggiatori nel proprio focolare. Con mia moglie Adriana e i nostri tre figli vogliamo reinventare questo connubio, dando vita a un ambiente rilassante dove ogni ospite si senta parte della famiglia».

Il soggiorno degli ospiti sarà arricchito non solo dalle caratteristiche uniche di ciascun modulo abitativo, che avrà un proprio nome e sue peculiarità, ma anche dalle esperienze correlate sul territorio, che saranno concepite per valorizzare l'interazione con il luogo, i gestori e la popolazione del paese. Il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa: «La nostra riviera e le nostre montagne non si sposano con il turismo di massa: da anni stiamo lavorando per offrire ai nostri ospiti una sperimentazione particolare, che vede la natura, il territorio, i suoi prodotti quali elementi centrali. I percorsi tra monti e lago, i nostri lidi e i nostri alpeggi, in un’unica rete di esperienze immerse nel verde e nella natura. La Capanna del Gambarogno, completamente rinnovata, diventerà un perno centrale di questo vissuto che lega la montagna al lago. La struttura progettata a Piazzogna da Frapolli ha il pregio di sposare pienamente la nostra filosofia turistica, inserendosi in modo non invasivo nel territorio, mettendo l’uomo e la natura al centro dell’esperienza».

Fabio Bonetti, direttore dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, ha dal canto suo evidenziato come «il Gambarogno rappresenta un punto centrale e strategico, l'hub ideale, per esplorare l'intera regione e il Cantone. Un aspetto particolarmente interessante è l'evoluzione del profilo dei nostri visitatori. La tendenza è iniziata nel 2015: si è assistito a un aumento da 1'200 a 3'000 appartamenti di vacanza disponibili. L'ospite di oggi cerca proprio questo: un'opzione che bilanci il comfort dell'albergo con la praticità e la flessibilità di un appartamento. In questo contesto, e per tutte le sue caratteristiche, Habitat Lago Maggiore riflette le esigenze più attuali di chi sceglie il nostro Cantone come meta per le proprie vacanze».

Infine è intervenuto l’architetto Christian Rivola: «In un mondo in cui la pressione urbanistica è sempre più rivolta all'edilizia di massa, questo progetto adotta un nuovo approccio, attento e sensibile al contesto circostante. L’obiettivo principale è quello di preservare l’identità del luogo e le sue caratteristiche morfologiche. Si tratta di comprendere la storia del territorio, interpretarne le peculiarità e osservare l'influenza del tempo. Anche la scelta dei materiali ha riflettuto questa analisi. Abbiamo attinto dalle esperienze del passato, utilizzando ciò che già era presente sul sito, per poi adattarlo attraverso la conoscenza delle attuali metodologie costruttive». Con il vantaggio che in futuro potrà pure essere semplice rimuovere e spostare le “tiny house” ripristinando il sedime.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔