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Il neoeletto sindaco di Ascona: ‘Ritrovare un clima sereno’

I primi commenti di Giorgio Gilardi (Plr). Il suo sfidante Maurizio Checchi (Il Centro): ‘Un voto che è servito a fare chiarezza’

Maurizio Checchi e Giorgio Gilardi
(Ti-Press)
12 maggio 2024
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Giorgio Gilardi del Plr guiderà il Municipio di Ascona per la legislatura 2024-2028. Già sindaco di quindicina dopo il voto del 14 aprile scorso, nell'elezione odierna per la “poltronissima” ha ottenuto 1'096 voti. Niente da fare per lo sfidante Maurizio Checchi (Il Centro), che ha tentato il colpaccio: sottrarre una carica che nel borgo è saldamente nelle mani del partitone da oltre 60 anni. I suoi 994 voti non sono bastati a impensierire l'avversario.

«È una grande emozione quella che ho vissuto oggi – commenta Gilardi dopo la proclamazione dei risultati –. Mi sono affacciato alla politica da pivello, senza esperienza in Municipio, e mi sono ritrovato sindaco di quindicina. Poi è partito il ballottaggio, che ha regole completamente diverse rispetto al primo turno, e mi sono visto confermato con un buon risultato. Chiaramente sono soddisfatto. Alla vigilia di quest'ultima elezione qualche timore c'era. Avevo buone sensazioni, ma non si sa mai: il mio sfidante era un candidato forte. L'interesse suscitato dalla sfida è stato alto e lo prova anche la percentuale dei votanti: si sono mobilitati in molti. L'esito non era davvero scontato». In totale per la scelta del sindaco si sono espressi 2'147 cittadini (su 3'509 aventi diritto di voto), di cui 2'088 per corrispondenza. Le schede valide sono state 2'090, 45 quelle bianche e 12 quelle nulle.

Il Plr asconese ha dimostrato una volta in più la sua forza, compattandosi attorno al suo candidato di punta: «In effetti bisogna rendere merito alla nostra sezione: è stato un risultato di squadra».

Con quale spirito ripartite? «Ora lasciamo sedimentare l'esito di questo voto: nella seduta di Municipio di martedì non parleremo né della conferma dell'attribuzione dei dicasteri, né dell'assegnazione del vicesindacato, che è ancora vacante. Il primo obiettivo è quello di ricreare un clima di lavoro sereno. Non ho dubbi: prima delle elezioni ci si fanno gli sgambetti, ma poi quando si tratta di lavorare le animosità vanno messe da parte e il team deve riconsolidarsi. Sono abituato a lavorare in équipe e ora ritengo importante che ci sia di nuovo positività tra gli esponenti dei diversi partiti, riprendendo il piacere nel lavorare all'interno dell'Esecutivo».

Al primo turno, lo scorso 12 aprile, gli asconesi avevano plebiscitato il Plr, che – con quattro seggi (oltre a Gilardi, Michela Ris, Stefano Steiger e Matteo Rampazzi) – aveva ottenuto la maggioranza assoluta in Municipio. Erano stati pure eletti Maurizio Checchi e Paolo Duca per il Centro e Ulrich Zimmermann per il Gruppo Rosso Verde. Ma su quei risultati gravano ancora dei ricorsi al Tribunale amministrativo cantonale (Tram) per alcune schede presumibilmente finite nel tritacarta all'Ufficio elettorale comunale. Ricorsi che, tra l'altro, chiedono pure l'annullamento dell'elezione del Municipio. Una spada di Damocle?

«Oggi questa vicenda mi sembra lontana – afferma Gilardi –. Ma da domani tornerà d'attualità. Tuttavia, resto fiducioso sull'esito».

Checchi: ‘Ora l'ascia di guerra va sotterrata’

Dopo il risultato del voto per il sindacato, anche lo sfidante si dichiara pronto a girare pagina. «Evidentemente ci credevo e quindi ora sono un po' deluso – è il primo commento di Checchi –. Il Plr è riuscito a consolidarsi e a fare gruppo attorno al suo candidato».

Valeva la pena lanciare la sfida in un momento in cui Ascona già si trova in una situazione complessa con i ricorsi al Tram contro i risultati del primo turno?
«A mio avviso sì. Ho comunque ottenuto un consenso popolare importante. È stato un esercizio di democrazia che ha aiutato a fare chiarezza».

Ora cosa succederà? «Credo che dopo tanti sforzi elettorali sia giunto il momento di resettare il tutto. Dobbiamo rientrare nei ranghi e ritrovare la calma necessaria per riprendere la normale attività politica. L'ascia di guerra va sotterrata: basta cattiverie. Siamo tutti asconesi e la popolazione adesso si attende che gli eletti continuino a lavorare per il bene della collettività».

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