Va in programmazione al Rialto il singolare documentario di Peter Frei, prodotto dalla Imago Film di Villi Hermann
Una videocamera fissa che scruta, registra, “zooma”, osserva l'evoluzione del territorio e delle sue infrastrutture. Ma non solo: segue gli operai al lavoro su piccoli e grandi cantieri, i turisti nei momenti di relax, il grande respiro blu del lago, attraversato dal lento incedere dei natanti.
È un grande affresco di vita quotidiana, quello realizzato da Peter Frei con il suo documentario “Sopra i tetti di Locarno”. Nato in tempo di pandemia per supplire all'impossibilità di realizzare qualcosa di molto diverso con gli “hippies” della Valle Onsernone, il progetto si è sviluppato come su una tavolozza su cui Frei ha tracciato momenti significativi da fissare nel tempo. Durante i 55’ le singole azioni catturate dalla videocamera si danno una continuità facendosi storia: c’è quella del Grand Hotel che finalmente rinasce; c'è un cantiere sui binari della stazione di Muralto; il viavai degli elicotteri. Il “fil rouge” è nella voce di Max Zambetti, che legge la versione italiana di un testo scritto in tedesco dal corrispondente della Nzz Urs Bühler e adattato da Lorenzo Buccella.
Di rango la produzione, della Imago Film di Villi Hermann. Musica e “sound design” sono di Corry Knobel (Nightbirds), mentre il brano di chiusura è di Marco ed Elena Zappa. Del montaggio si è occupato l'autore, Peter Frei.
L'anteprima, a cui è ancora possibile iscriversi a pc.frei@bluewin.ch (pochi posti sono ancora disponibili) è prevista giovedì 25 aprile dalle 20.30 al Rialto di Muralto. Poi sono previsti 4 giorni di programmazione con le versioni italiana e tedesca: venerdì 26 e sabato 27 alle 18.15 (domenica e lunedì orari ancora da stabilire).