Il Consiglio direttivo dell'istituto per anziani di Locarno replica alle critiche mosse dalla Sinistra Unita con un'interrogazione al Municipio
Problemi all’interno delle cucine dell’Istituto per anziani San Carlo a Locarno? Era il tema di un'interrogazione della Sinistra Unita al Municipio cittadino, che recentemente ha fornito le risposte: ora anche il Consiglio direttivo dell’Ente autonomo che gestisce la struttura prende posizione, precisando alcuni aspetti e delineando un quadro fattuale della situazione. «La descrizione delle cucine dell’istituto come un ambiente “instabile, caratterizzato da continui e sospetti cambi di personale” è profondamente lontana dalla realtà – indica il Consiglio direttivo –. Gli avvicendamenti che si sono verificati negli anni non sono collegati fra loro e fanno parte delle normali dinamiche interne di un gruppo di lavoro: vi sono stati due pensionamenti e un prepensionamento ordinario, quattro contratti a tempo determinato non confermati, una persona che si è trasferita definitivamente all’estero, tre contratti temporanei di sostituzione di un collaboratore in malattia giunti a scadenza, tre collaboratori che hanno accolto una nuova sfida professionale e un solo accordo di uscita. Inoltre, due apprendisti hanno concordato con l’Istituto un periodo di pratica lavorativa a conclusione della formazione (contratto a tempo determinato). È importante evidenziare che le questioni sollevate nell'interrogazione sono datate e hanno già subito un approfondito esame aziendale, le cui risultanze sono state condivise con il partner sindacale che era stato allora coinvolto. Nel primo trimestre del 2022 infatti, abbiamo dato avvio a un serio percorso a seguito di una segnalazione giunta alla direzione in cui, pur non facendo riferimento al tema del mobbing, venivano mosse accuse alle modalità di lavoro all’interno delle cucine. Questa indagine ha chiaramente confermato che i rapporti di lavoro nelle cucine sono sereni, i processi ben definiti, il ritmo di lavoro sostenibile e l'offerta alimentare per i residenti di elevata qualità».
Una qualità testimoniata anche dalla certificazione Fourchette Verte per l’alimentazione sana, dall’introduzione del doppio menù per i residenti, nonché dalle frequenti ispezioni del laboratorio cantonale – l’ultima risale a poche settimane fa – che negli ultimi anni non hanno evidenziato alcuna problematica. Per quanto concerne la formazione, l’Istituto ha triplicato nei vari settori il numero di apprendisti, passando dai 9 del 2017 a un massimo di 27 dell’attuale gestione: «Ogni decisione concernente questi percorsi formativi, sottostà a specifiche direttive, regolamenti e viene discussa e approvata dai rappresentanti competenti della Divisione della formazione professionale – prosegue il Consiglio direttivo –. Occorre infine sottolineare che il clima e i processi di lavoro al San Carlo sono oggetto di periodiche valutazioni da parte di enti terzi. Tra le più rilevanti basti citare l’ispezione del 2022 dell'Ufficio del medico cantonale nell’ambito del processo di rinnovo dell'autorizzazione, che ha interessato anche la cucina, e l’ultima Job stress analysis, sostenuta dalla Fondazione promozione salute svizzera, che hanno entrambe evidenziato una situazione positiva all’interno della struttura».
In conclusione: «In un contesto con quasi 200 collaboratrici e collaboratori, è normale che si verifichino occasionali controversie. Non è però accettabile che queste situazioni individuali vengano strumentalizzate, generando un impatto negativo per la reputazione dell'Istituto per anziani San Carlo e per il buon clima lavorativo creato da coloro che s’impegnano con dedizione ogni giorno».