Locarnese

Localizzato il relitto del ‘Mercedes’, naufragato nel 1928

Il team del Nautic Discovery ha rinvenuto sul fondo del Lago Maggiore i resti del battello, inabissatosi dopo una collisione

Il relitto a 270 metri di profondità
4 aprile 2024
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Si era inabissato dopo una collisione: il battello passeggeri “Mercedes” è stato localizzato per la prima volta a quasi cent'anni dal naufragio. La spettacolare scoperta è stata fatta recentemente dal team del Nautic Discovery, che ha documentato per la prima volta il ritrovamento della nave passeggeri scomparsa nel 1928, a 270 metri di profondità.

L'incidente nautico avvenne l'8 luglio di quell'anno, quando, nonostante la buona visibilità e con il lago calmo, la prua dell'imbarcazione speronò la fiancata della nave passeggeri italiana “Magnolia”, al largo di Brissago. Il “Mercedes” subì gravi danni, iniziando rapidamente a imbarcare acqua. A bordo c'erano otto persone: solo grazie ai coraggiosi sforzi di un carabiniere della Guardia di Finanza, che era sulla Magnolia, furono salvati sette passeggeri e un membro d'equipaggio. Il battello, tuttavia, trascinò tragicamente negli abissi l'ingegnere Ferdinando Vigini, 22 anni, che perì annegato.

A 270 metri di profondità

Il relitto è stato rinvenuto a più di un chilometro dal luogo dell'incidente, in un tratto di lago profondo 270 metri. I responsabili del Nautic Discovery Team presumono che il “Mercedes”, prima di inabissarsi, sia andato alla deriva quando già era sott'acqua. Gli stessi definiscono come molto buone le condizioni dello scafo e la “cozza quagga”, mitile invasivo, non vi si è ancora attaccata. A causa della lunga permanenza in acqua, si presume che le parti in legno si siano deteriorate perdendo resistenza.

“Il 6 marzo scorso – si legge in una nota ai media – il relitto è stato avvicinato per la prima volta dal sottomarino U-Boat P-63 della Subspirit. A bordo era presente anche il team della trasmissione Einstein della Srf, televisione svizzerotedesca. La spettacolare scoperta del ‘Mercedes’ è avvenuta durante la ricerca della Torpediniera T19, che affondò nella stessa zona di lago nel 1896, durante una tempesta, con dodici persone a bordo e che non è mai stata localizzata. Le operazioni sono state svolte ispezionando sistematicamente tutte le anomalie evidenti, utilizzando una tecnologia sonar ad alta risoluzione. Oltre al ‘Mercedes’ sono già stati individuati altri relitti, tra cui la nave di salvataggio ‘Victor’, lunga dieci metri e appartenente alla Salvataggio di Ascona, affondata negli anni Sessanta del secolo scorso, e un veliero in legno lungo 19 metri, sul quale non sono state ancora trovate informazioni. La ricerca, va detto, è complessa: spesso un oggetto che sembra promettente si rivela essere un pezzo di legno, di roccia o la maceria di un edificio gettata nel lago. Per le successive verifiche risulta perciò indispensabile l'intervento della squadra”.

Nautic Discovery si dedica al ritrovamento di relitti mai localizzati in precedenza in Svizzera e all'estero: “Un'attività per la quale viene utilizzata una tecnologia all'avanguardia e che spesso si trasforma in una vera e propria avventura. Il gruppo è spinto dall'interesse per le vestigia di navi affondate, considerate capsule temporali che racchiudono capitoli di storia. Ogni operazione viene poi documentata in modo esaustivo. In un progetto in corso nel Canale della Manica i ricercatori stanno pure inseguendo il sogno della scoperta di importanti tesori”.