Terre di Pedemonte

‘Meno ore di lavoro e più vacanze? Non è il caso’

La mozione di LiSA che propone modifiche del Rod per migliorare l'attrattività del lavoro in seno all'Amministrazione divide la commissione legislazione

(Ti-Press)
29 marzo 2024
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Meno ore di lavoro (da 42 a 40 settimanali), garanzia del salario minimo di 4mila franchi mensili e una settimana in più di vacanza per i dipendenti (di una determinata fascia di età) dell'Amministrazione comunale delle Terre di Pedemonte. La proposta, sommariamente riassunta, è contenuta in una mozione presentata dal gruppo rossoverde LiSA (a firma Sameule Cavalli e Giovanni Lepori) che non è tuttavia condivisa da tutti i commissari della legislazione e petizioni. Costoro si sono infatti divisi al momento della stesura del rapporto. Dell'idea di modificare questi aspetti contenuti nel Rod (Regolamento organico dei dipendenti) si parlerà in occasione della prossima seduta di legislativo, in programma lunedì 8 aprile.
La mozione in oggetto, presentata lo scorso mese di dicembre, si prefigge quale obiettivo di migliorare l'attrattività del lavoro degli impiegati tramite alcune modifiche delle condizioni contrattuali. “L’obiettivo della mozione è certamente lodevole – osservano in entrata i firmatari, tra loro il presidente Simone Morelli –. Tuttavia ci chiediamo se un posto di lavoro diventi effettivamente più attrattivo unicamente diminuendo il tempo di lavoro o concedendo più tempo per le vacanze. Siamo infatti dell’avviso che l’immedesimazione nel compito e nella funzione, la fiducia e la responsabilizzazione dei collaboratori, un ottimo spirito di corpo e rapporti di lavoro incentrati sulla reciproca collaborazione siano valori ben più motivanti e nobili del mero tempo di lavoro o del diritto alle vacanze”. Ricordando un pacchetto di agevolazioni concesse dall'autorità ai collaboratori comunali per accudire i figli o per la cura dei parenti, come pure la possibilità di fare capo al telelavoro, i firmatari del rapporto di maggioranza sono dell'avviso che “incentivi mirati all’incremento della resa e al riconoscimento dell’impegno del singolo collaboratore siano certamente più efficaci delle misure a innaffiatoio”.

Ulteriori assunzioni e costi a carico della collettività

Accostando la realtà di un impiego in seno all'amministrazione pubblica a quella del settore privato (“dove spesso le condizioni di lavoro più precarie, impegnative e proporzionate al rendimento reale”), i firmatari sono convinti che per i 14 dipendenti comunali un taglio di due ore sull'orario di lavoro ogni settimana renderà loro pressoché impossibile completare le varie mansioni, rendendo di fatto necessario assumere un’ulteriore unità lavorativa al 70%. Con costi dunque destinati a lievitare e sulle spalle dei contribuenti. “Giova inoltre osservare che buona parte dei collaboratori comunali lavora già oggi con delle percentuali che variano dal 35 al 80%. Da questo si può desumere che, avendo optato per delle percentuali inferiori, la necessità di ridurre il tempo di lavoro non sia la loro priorità”. Questione salari: “Riconoscere a un collaboratore la stessa paga lavorando 40 ore in luogo di 42 corrisponde a un aumento reale del suo stipendio del 5%. In un periodo dove non solo l’economia privata ma anche l’amministrazione cantonale non riescono a compensare nemmeno i rincari sui salari e le partenze vengono riassunte solo in parte e con ritardo, reputiamo che la proposta di ridurre il tempo di lavoro sia insostenibile e irrispettosa nei confronti di chi fatica ad arrivare alla fine del mese e compie sacrifici per pagare le imposte comunali”. Sulle vacanze ‘extra’, infine, la maggioranza della commissione ritiene che già oggi questo sia possibile, “a condizione che il carico di lavoro lo permetta e che l’assenza non comprometta il buon andamento del servizio. Inserirlo come un diritto nel regolamento comunale comporta tuttavia l’obbligo del datore di lavoro di dover concedere al collaboratore delle vacanze supplementari anche quando il carico generale di lavoro non lo permettesse. A nostro modo di vedere, il Rod non necessita quindi di adeguamenti sul tema delle vacanze dei collaboratori”. Ricordando i rischi di un eventuale aumento delle spese comunali per i contribuenti qualora la proposta dovesse essere accolta, i commissari invitano il legislativo a bocciare la mozione.