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Aumento costi indigesto per il ‘Centro civico’ di Ascona

L'investimento di 12,1 milioni per la costruzione (30 per cento in più rispetto al primo preventivo) spacca la Commissione della gestione

Il rendering del progetto
(Studio Pessina architetti)
21 marzo 2024
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L’aumento dei costi rispetto al primo preventivo (quello del bando del concorso di progettazione) fa paura. Ad Ascona la maggioranza della Commissione della gestione proporrà al Consiglio comunale di respingere la richiesta di credito di 12,1 milioni di franchi per la costruzione del nuovo Centro civico, con sala polivalente e con un edificio amministrativo, sui terreni di proprietà del Comune nei pressi delle scuole elementari. Il tema sarà affrontato nel corso della seduta del legislativo prevista martedì 26 marzo e già si preannuncia battaglia. Infatti a fare da contraltare al “no” della maggioranza della Gestione, c’è il “sì” del rapporto di minoranza della stessa commissione (firmato da Matteo Rampazzi, Plr) e il nullaosta vincolato della Commissione edilizia.

Procediamo con ordine. “Sentito il sindaco e il capo dell’Ufficio tecnico, e basandoci sulla documentazione messa a disposizione, non facciamo adesione al messaggio – si legge nel rapporto della maggioranza della Gestione –. Riteniamo che a questo stadio di progettazione un maggior costo d’opera di oltre il 30 per cento non sia in linea con quanto preventivato dal bando di concorso e con il contenuto del piano delle opere”. La differenza, in soldoni, va dai circa 9,1 milioni di franchi iniziali ai 12,1 milioni richiesti oggi. Pur condividendo il progetto, “riteniamo che vi siano margini di manovra, che vanno approfonditi, per una riduzione del costo dell’opera. Invitiamo quindi il Municipio e i progettisti a ottimizzare il progetto, riportando i costi in linea con quanto preventivato”. Le firme in fondo al testo: Fabio Guerra (Plr, presidente della Commissione), Glen Brändli (Lui), Piergiorgio Nessi (Rosso Verde), Marco Passalia (Ppd) e Marold Hofstetter (Plr).

Rampazzi – che nel rapporto di minoranza si dichiara convinto della bontà del progetto – esprime pure lui critiche per il “considerevole aumento dei costi” e stigmatizza “l’operato degli specialisti preposti alla redazione della stima iniziale”. Aderisce al messaggio municipale, ma spinge per l’adozione di misure per il controllo delle spese relative al grande cantiere: “Ritengo inoltre che un progetto di queste dimensioni richieda un aggiornamento costante, per quanto attiene ai costi e al loro andamento, della Commissione della gestione”.

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda la Commissione dell’edilizia (presidente Fabio Torti, Plr), che presenta un unico rapporto a favore di quella che viene considerata “un’esigenza concreta e da anni attesa”. Viene comunque sottolineato “il sensibile discostamento dei costi rispetto al limite dell’investimento previsto nel bando di concorso”, dal quale deriva l’esigenza di correre ai ripari: “Ci sono dei margini”, stando alla Commissione. Ad esempio “riguardo agli aspetti energetici, per i quali il progetto propone di ampliare lo standard alla certificazione Minergie-Eco, o a questioni tecnico-specialistiche che andrebbero ulteriormente esaminate”. La conclusione: “Il progetto necessita di ulteriori approfondimenti con l’obiettivo di ridurre i costi”. Per l’Edilizia è giusto avviare la fase di appalti e offerte, procedendo ai concorsi principali, “in modo da poter verificare il preventivo prima di deliberare i lavori”.

Le spiegazioni del Municipio

Va detto che nel suo messaggio il Municipio aveva già spiegato le ragioni dell’aumento dei costi, affermando che, rispetto al progetto di concorso, sono subentrati alcuni fattori. Fra questi: le maggiori altezze dei locali per far passare i canali di ventilazione (quindi un maggior volume degli edifici), opere speciali di sostegno delle scarpate di scavo vista la prossimità con altri edifici, come pure altri lavori per le fondamenta e per le pavimentazioni esterne. Ma anche l’impianto fotovoltaico massimizzato per ottemperare alle esigenze Minergie, colonnine di ricarica per veicoli elettrici e apparecchi audiovisivi per la sala congressuale. E ancora: impianto di ventilazione e raffrescamento richiesto dalle normative, collegamento idraulico tra i due edifici e videosorveglianza di controllo agli accessi. Senza dimenticare l’aumento dell’Iva (più 0,4 per cento) e il balzo avanti dei costi di costruzione tra 2020 e 2023 (più 2,5 per cento).

Il progetto – firmato dallo studio Pessina architetti di Lugano – prevede la costruzione di uno stabile amministrativo di due piani (più uno interrato) e di uno stabile polifunzionale, pure di due piani. Quest’ultimo offrirà spazio a un asilo nido, a una sala multifunzionale, che potrà essere suddivisa in aula del Consiglio comunale e mensa scolastica con la relativa cucina di appoggio.

La palla passa ora al Consiglio comunale, che si riunirà martedì 26 marzo: la discussione si preannuncia vivace e il voto a favore del credito, stando alle indicazioni che emergono dalle diverse prese di posizione commissionali, non appare per nulla scontato.

Casa Verbania, si parla di ristrutturazione

Un secondo tema che si annuncia controverso è la richiesta di un credito di 165mila franchi per il progetto definitivo della ristrutturazione di casa Verbania (ex Zaro), di proprietà del Comune. Obiettivo realizzare quattro appartamenti da affittare. Critica la Commissione della gestione, che non ritiene un compito dell’ente pubblico quello di ristrutturare e successivamente gestire la struttura. Oltre a non fare adesione alla proposta del Municipio, la stessa gestione chiede che vengano esplorate altre opzioni. In particolare: “Un utilizzo a fini pubblici per spazi necessari per il Comune o i suoi servizi; oppure una cessione/vendita del mappale e dello stabile, nel suo stato attuale, alla Cooperativa Case al Ponte (Ascona detiene la quota di maggioranza), che potrà occuparsi della valorizzazione e della locazione dell’edificio, facendo capo all’esperienza e alle risorse delle quali già dispone”. Di diverso parere la Commissione edilizia, che aderisce alla proposta, valutando positivamente l’intento del Municipio di prevedere appartamenti a pigione moderata.

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