Lavizzara

Progetto di funivia Fusio-Ambrì: ‘Costruirla ma per chi?’

L'Associazione traffico ambiente esprime critiche e perplessità sul progetto. I timori riguardano i fondi necessari, che verrebbero a mancare altrove

5 marzo 2024
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L’Ata, Associazione traffico e ambiente, s’interroga sull’opportunità di voler inserire il collegamento Fusio-Ambrì nella rete dei trasporti pubblici. Lo fa in un comunicato stampa (che segue quanto pubblicato di recente sulla propria rivista) dal titolo eloquente: ‘Una funivia per chi?’. “Da diversi mesi si discute e si scrive del prospettato collegamento tramite funivia tra Fusio e Ambrì – si legge nella nota –. Un collegamento che secondo gli enti pubblici (Cantone e Comuni della Valle Maggia) dovrebbe concorrere a salvare dallo spopolamento la Lavizzara». Anche l’Associazione traffico e ambiente, dopo attenta analisi della documentazione, ha dunque voluto prendere posizione su questo progetto.

‘I sussidi penalizzerebbero altri collegamenti più frequentati’

“L’Ata non si esprime sulla valenza turistica dell’opera ma si permette, vista la propria esperienza nel settore della promozione del trasporto pubblico, di sollevare qualche perplessità relativa all’eventualità di inserire questa linea nella rete dei trasporti pubblici, che darebbe diritto a usufruire dei sussidi cantonali e federali. Sarebbe infatti questa la soluzione trovata dai promotori per riuscire a coprire gli alti costi di gestione, stimati a 2 milioni di franchi annui. Questa eventualità preoccupa molto l’Ata visto che i crediti a favore dei trasporti pubblici sono limitati e a farne le spese potrebbero essere altri collegamenti più frequentati. Ci si interroga anche sul perché questa nuova linea dovrebbe poter essere sovvenzionata mentre non lo sono le già esistenti funivie nelle Centovalli».

Una funivia per poche persone dirette oltre Gottardo

L’Associazione traffico e ambiente trova, inoltre, “un primo punto critico di questo nuovo collegamento, nella limitata utenza potenziale. Fusio conta poco più di 25 abitanti mentre l’intera Lavizzara ne ha circa 500, che sono però sparsi su un territorio molto vasto (dalla frazione più a valle si devono percorrere 15 km per raggiungere Fusio). Ma la criticità maggiore riguarda il mancato vantaggio, in termini di tempi di percorrenza, rispetto alla situazione attuale. L’Ata ha immaginato un’ipotetica abitante di Prato Sornico (capoluogo della Lavizzara) che si serve dei mezzi pubblici per spostarsi nel Cantone e verso il resto della Svizzera. Orbene, per raggiungere Bellinzona o Lugano anche con la nuova funivia la signora impiegherebbe praticamente lo stesso tempo di adesso (ammettendo che la traversata Fusio-Ambrì duri 18 minuti e che il tempo di trasbordo sugli altri mezzi di trasporto sia di 15 minuti a Fusio e 15 ad Ambrì). Per recarsi a Locarno chiaramente è meglio far uso della via attuale. Unicamente per raggiungere il nord delle Alpi il collegamento via funivia diventa attrattivo, facendo risparmiare all’utente circa un’ora. Ora la domanda da porsi è semplice: quante sono le persone residenti in Lavizzara che si recano a nord delle Alpi? E con che frequenza? La riflessione va fatta e riveste un’importanza ancora più grande adesso, quando i tagli decisi dal Gran Consiglio andranno a pesare anche sul credito a favore dei trasporti pubblici. I soldi che verranno utilizzati per supportare i costi di gestione del collegamento Fusio-Ambrì mancheranno inevitabilmente per altre linee con utenza maggiore. Purtroppo questa valutazione non è stata fatta né nello studio di fattibilità e nemmeno nel messaggio del Consiglio di Stato. La speranza è che la ponderazione degli interessi avvenga almeno in Gran Consiglio al momento del voto”.

In conclusione l'Associazione traffico e ambiente è convinta che per servire le zone discoste, (tante valli si trovano nella stessa situazione della Lavizzara) si debba piuttosto dare la precedenza ai trasporti su chiamata, e proprio per sviluppare questa soluzione è in contatto con i servizi federali preposti.