Nuovi parametri demografici (con riduzione della crescita) portano a modifiche pianificatorie e (forse) a una riduzione delle zone edificabili
Nuovi scenari demografici, con una diminuzione della necessità di aree edificabili, e conseguente revisione del Piano direttore cantonale. Ciò che potrebbe portare nei comuni ticinesi a delle misure di dezonamento (terreni sui quali non sarà più possibile costruire). Il tema è noto, ma non si sa nel dettaglio quali saranno le conseguenze. Un'interpellanza di Alberto Togni, Gruppo Alternativa per Gordola, chiede lumi al Municipio e in particolare se, nella località locarnese, ci siano dezonamenti in vista.
La premessa si concentra sugli antefatti: “Nell’ottobre 2022 il Consiglio federale ha comunicato l’approvazione finale della revisione delle schede R1, R6, R10 del Piano direttore cantonale. Ciò è però avvenuto dopo la pubblicazione di nuovi scenari demografici (2020-2050) da parte dell’Ufficio federale di statistica, che prevedono una crescita della popolazione ‘nettamente più moderata rispetto al precedente orizzonte 2015-2024’ che era alla base del calcolo del Consiglio di Stato sul fabbisogno di unità insediative. Berna ha modificato le previsioni di incremento demografico da 46mila a 30mila abitanti tra il 2020 e il 2040 e da 66mila a 39mila abitanti tra il 2020 e il 2050. L’aumento dei posti di lavoro è stato invece ridotto da 39mila a 17mila per quanto concerne il periodo 2020-2040”.
E ancora: “Le modifiche alla scheda R6 (sviluppo territoriale e gestione delle zone edificabili), precisano inoltre che il dimensionamento delle zone edificabili è da attuare in base al fabbisogno stimato all’orizzonte dei 15 anni e non in base a obiettivi di sviluppo. Le zone edificabili in vigore non sono di principio ampliabili ed eventuali azzonamenti, peraltro possibili solo a determinate condizioni, devono essere compensati immediatamente”. La Legge sulla pianificazione territoriale (Lpt) impone che i Comuni rifacciano i calcoli entro due anni dall’entrata in vigore del Piano direttore cantonale.
“È evidente – scrive Togni – che le possibili conseguenze per gli enti locali, e di riflesso per i rispettivi abitanti, che hanno mantenuto un approccio virtuoso in ambito pianificatorio negli anni, saranno meno insidiose. In effetti, il nuovo calcolo della contenibilità potrebbe gettare le premesse per dezonamenti o mancate attribuzioni che, sia pure a determinate condizioni, possono fondare un'espropriazione materiale e una conseguente pretesa espropriativa. Oltre a ciò, anche le strategie di sviluppo dei Comuni potrebbero risentirne a seconda di come è stata trattata la questione negli ultimi anni”.
In questo senso, l'interpellante chiede al Municipio un giudizio sull’operato negli ultimi 15 anni. In questo periodo “il Comune ha già provveduto a delle trasformazioni in zone non edificabili? Se sì, sono state sollevate delle pretese da parte dei proprietari? Sono state riconosciute delle indennità? Più in generale, nell’ambito di queste eventuali controversie, le autorità giudiziarie hanno stabilito la conformità del Piano regolatore alla Lpt?”.
L'interpellanza menziona anche altri aspetti, pure accompagnati da alcune domande: “Nella seduta del 4 luglio scorso il Municipio ha deciso di dare mandato agli Studi Associati Sa per la verifica del dimensionamento delle zone edificabili, in relazione ai disposti della scheda già menzionata R6, e allo studio architetto Galfetti per l’allestimento del Programma d’azione comunale (Pac). Alla luce degli attuali dati in possesso, ovvero precedenti all’esito di questi studi, ma tenuto conto dell’approvazione del Piano direttore con le modifiche dettate dai nuovi scenari demografici, come valuta il Municipio la situazione relativa alla contenibilità del comune? Quale è la data prevista per la conclusione dei mandati citati? Il Municipio, alla luce dei nuovi scenari demografici, è preoccupato dai possibili esiti degli studi? Sta già tenendo conto del possibile esito degli stessi nell’ambito dei suoi futuri progetti? Nello specifico, viste le lungaggini e le spese finanziarie già sostenute, il Municipio è preoccupato per il futuro del comparto Santa Maria?”.