Dopo il caso dell'amianto che ha costretto alla bonifica della sede scolastica, è pronto il credito per l'introduzione di questo servizio per le famiglie
Dopo la delicata situazione legata al caso amianto nella sede scolastica di Brissago, per mamme e papà con figli in età prescolastica (domiciliati o anche alle dipendenze delle quattro strutture sociosanitarie del borgo di confine) arriva una bella notizia: dal prossimo autunno potranno disporre, per i loro pargoli, di un asilo nido in paese. Tutto ciò per venire incontro alle esigenze più disparate delle famiglie. Si tratta, infatti, di un servizio prezioso per le coppie che lavorano che potranno così affidare i bambini al personale di questa nuova realtà durante il giorno. Tutto ciò grazie all'impegno del locale Municipio, con in prima fila la capo Dicastero educazione, cultura e tempo libero, Veronica Marcacci Rossi, che di questo progetto pensato per coprire i fabbisogni educativi della comunità per quanto riguarda i piccoli compresi nella fascia di età 0-3 anni ha fatto il suo cavallo di battaglia in questa legislatura.
«Nel settembre 2020, con un sondaggio che ha coinvolto le famiglie domiciliate (e potenzialmente interessate a stabilirsi qui da noi) e i dipendenti dei quattro istituti socio assistenziali presenti in Comune, è partita l'idea di dotare Brissago di questo utile servizio – racconta a laRegione – e il numero di richieste pervenuteci ha confermato la necessità di adottare misure in questa direzione. Si tratta, in pratica, di un ulteriore passo dopo il servizio extrascolastico che già offriamo, servizio di accudimento prima e dopo scuola, aperto anche durante le vacanze scolastiche e soprattutto durante quelle estive. Dopo una fase di valutazione che ha coinvolto i competenti uffici cantonali, abbiamo ottenuto il nullaosta. Purtroppo, come noto, la vicenda delle tracce di amianto lo scorso mese di novembre ha imposto uno stop al progetto. L'asilo nido, che potrà accogliere una quindicina di piccoli alunni, verrà dunque realizzato negli spazi del palazzo scolastico, così da raggruppare tutto ciò che riguarda l'educazione e la cura dei bambini sotto un unico tetto». Il Municipio ha di recente licenziato il messaggio municipale che ora è al vaglio del Consiglio comunale: «Contiamo che la richiesta di credito venga avallata nella seduta di legislativo di marzo. Ottenuto il credito ed espletata la procedura edilizia, potremo avviare i lavori e consegnare la struttura entro il prossimo autunno».
La fase di valutazione, ricorda Marcacci Rossi, non è stata delle più semplici e ha richiesto parecchio tempo. Anche perché di varianti sul tavolo ce n'erano più di una: «Inizialmente abbiamo ipotizzato di inserire l'asilo nido all'interno di Palazzo Branca Baccalà. I sopralluoghi hanno evidenziato delle carenze legate più che altro all'impossibilità di poter osservare determinati parametri richiesti dal Cantone. In un secondo momento, abbiamo pensato di far capo al pianterreno del Palazzo comunale, negli spazi occupati dall'Ufficio tecnico e di trasferire quest'ultimo nei locali dell'ex Posta. Un trasloco che si sarebbe tuttavia rivelato troppo problematico e che avrebbe comportato, per le casse del Comune, cifre insostenibili. L'ultima ubicazione, l'attuale, è dunque stata il frutto di lunghe valutazioni, che hanno ovviamente richiesto tempo».
La scelta di inserire la struttura nel plesso scolastico è stata facilitata dall'ampiezza degli spazi disponibili, che non andrà dunque a scapito di quelli riservati alle due sezioni di scuola dell'infanzia attuali: «Con interventi contenuti di adeguamento, abbiamo potuto sistemare, creando un ambiente confortevole senza in alcun modo ‘penalizzare’ l'attività della scuola dell'infanzia. Una soluzione ottimale, nel comparto scuole che offre pure ai bambini il campo sportivo adiacente per attività all'aperto». Il tutto in attesa di un altro progetto, stavolta ben più grande: il rinnovo del palazzo scolastico. «Musica del futuro» – osserva l'interessata. «La priorità è ora quella di gestire e mettere a disposizione dei genitori spazi funzionali per l'infanzia».
Con strutture come questa, dotate di ambienti stimolanti in cui giocare, imparare e socializzare, l'autorità punta a integrare le politiche per la famiglia e soprattutto a creare momenti di aggregazione fra i neo-genitori e gli insegnanti. Una dimostrazione di attenzione alle esigenze delle coppie e di sensibilità da parte dell'Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Ponti che, caso forse unico in Ticino, già garantisce alle famiglie un contributo finanziario pari al 30% del costo del servizio extrascolastico. Senza dimenticare che la tassa d'iscrizione è presa a carico dal Comune.
Al momento, sono 4 le famiglie con bambini in età del nido che purtroppo, a causa del problema amianto (che ha pure richiesto uno sforzo finanziario supplementare al Comune, quantificabile in 150mila franchi), si sono dovute rivolgere altrove.
«Se il legislativo ci sosterrà, i lavori inizieranno a giugno e per l’autunno dovremmo poter aprire. L'ennesimo segnale che Brissago vuole rinascere, crescere e puntare sulle famiglie» – conclude la capodicastero.