Il Municipio di Locarno, rispondendo a un'interrogazione, quantifica i danni della tempesta del 25 agosto scorso
A quanto ammonta la fattura dei danni causati agli edifici di proprietà della Città di Locarno dalla grandinata del 25 agosto scorso? La domanda è stata posta al Municipio il 5 settembre, tramite un'interrogazione, da 18 consiglieri comunali (primi firmatari i capigruppo Luca Renzetti del Plr e Barbara Angelini Piva del Centro).
Ora arriva la risposta, tramite la quale l'Esecutivo fa sapere che una prima stima era già stata eseguita nei giorni immediatamente successivi all'evento. Stando alla Divisione logistica e territorio i danni complessivi agli stabili ammontano a sette milioni di franchi; esclusi, tuttavia, il Palacinema e l'edificio del Kursaal, anch'essi toccati dall'evento, ma di proprietà delle rispettive società di gestione. «L'esecuzione delle opere di ripristino prioritarie sono ancora in corso – aggiunge il Municipio –. Alcune di esse sono coordinate con l'Ufficio beni culturali (come ad esempio per la Scuola elementare dei Saleggi e della Scuola dell'infanzia di San Francesco). A cinque mesi dalla grandinata e alla luce dell'andamento dei lavori di ripristino ancora in corso, possiamo affermare che la prima stima fatta risulta ancora attendibile».
Un altro tema affrontato dall'interrogazione è quello del ricorso contro il credito quadro da due milioni di franchi per la manutenzione di diversi stabili comunali e mobilio per servizi e scuole nel quadriennio 2022-2025. Il credito era stato accordato dal Consiglio comunale il 28 marzo 2022, con 24 voti favorevoli, 5 contrari e 5 astenuti.
Il Municipio segnala che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso il 13 settembre scorso: «La prima istanza ha dunque tutelato e confermato la decisione del Consiglio comunale di Locarno. Il 18 ottobre la decisione governativa è stata impugnata al Tribunale cantonale amministrativo». Gli interroganti chiedono quindi quanto inciderà il posticipo della realizzazione degli interventi previsti sui costi preventivati. La risposta: «L'indice nazionale dei prezzi al consumo (Ipc) può dare un'indicazione attendibile del rincaro generale ed è perciò possibile stimare le conseguenze finanziarie». Da metà 2021 fino a dicembre 2023 la variazione porta a un più cinque per cento. Il posticipo dei lavori da aprile 2022 inciderà con ogni probabilità sui prezzi per forniture e prestazioni, aumentandoli, indica ancora l'Esecutivo. I calcoli teorici portano a una fattura più salata di almeno 56mila franchi: «E questo importo è da maggiorare a causa dell'aumento dell'Iva a partire dal 1° gennaio 2024». Infine, un accenno ai tempi di esecuzione delle opere di manutenzione previste nel credito quadro: «L'effetto del nuovo ricorso al Tram renderà praticamente impossibile il recupero del tempo perso». Ergo: costi più alti e ritardi...