Passa da una maggiore occupazione della collaboratrice scientifica ai Servizi lo sviluppo del settore (audiovisivo compreso) sotto la nuova Direzione
Il grande apparato culturale richiede a Locarno un “ritocchino” della percentuale di operatività della collaboratrice scientifica ai Servizi, che dal 60 passerà all'80 per cento. È forse un dettaglio – anche a livello puramente contabile, visto che questo aumento andrà a compensare il 20% cui ha rinunciato il nuovo direttore dei Servizi culturali, previsto a tempo pieno ma entrato, in primavera, all’80 per cento –, ma sembra paradigmatico di una strategia complessiva cui non è estraneo il settore cruciale dell’audiovisivo, attualmente sotto i riflettori visti gli squilibri interni al Palacinema. La miccia, in Piazzetta Remo Rossi, sono i litigi contabili fra la Sa interamente detenuta dalla Città e la Enjoy Arena Sa, che sin dagli inizi cura ristorazione e gestione delle sale cinematografiche, garantendo la fetta di gran lunga più cospicua di introiti (affitti e spese accessorie) che tengono in piedi la struttura. Da ciò potrebbe addirittura detonare una rescissione anticipata del contratto per la parte commerciale, che giungerà a scadenza a fine 2027. Ciò che accade in questo contesto è quindi da intendere come elemento significativo di un grande ingranaggio pubblico, oliato anche dal privato.
Di cultura si parla ampiamente nei preventivi 2024 della Città, anche e soprattutto in relazione allo stato dell’arte a circa mezz’anno dall’entrata in funzione del nuovo direttore dei Servizi culturali, Sébastien Peter. “Con l’assunzione del nuovo direttore il Municipio ha deciso di assumere una figura orientata allo sviluppo strategico dell'offerta culturale a Locarno, inclusi i Musei civici, e alla gestione manageriale e amministrativa dei Servizi culturali”, viene ricordato nei conti. Per altro, rileva il Municipio, “per poter valorizzare le attività e il patrimonio esistenti, sviluppare una produzione e una programmazione culturale originale e ambiziosa, e al contempo garantire delle programmazioni espositive di qualità nei propri musei, non è efficace affidare tutte queste mansioni a una singola persona”. Ragione per cui al direttore era stato chiesto di “elaborare il tipo di gestione ideale per il buon funzionamento dei Musei civici e nel frattempo assicurare la curatela delle esposizioni, affidandosi anche a terzi, per esempio tramite mandati puntuali a curatori”. Il totale dei mandati a preventivo è, per il 2024, di 45mila franchi: 15mila in più rispetto al ‘23.
Ebbene, l’elaborazione di un “business plan” e di un piano di sviluppo dei Musei civici è ancora in corso, e intanto la gestione delle mostre è affidata principalmente a curatori esterni – prevalentemente locali – per gli aspetti contenutistici, mentre Peter si sta occupando di “project management”, ricerca fondi, rapporti con i partner e gestione strategica e finanziaria. Quanto alla ricerca fondi, funziona, tanto che i tassi di autofinanziamento delle mostre oscillano fra il 30 e il 50 per cento (esclusi, sottolinea il Municipio, i contributi cantonali e i ricavi da biglietteria e shop).
Arrivando alla figura della collaboratrice scientifica e alla necessità di aumentarne la percentuale lavorativa dal 60 all’80%, il Municipio ne ricorda i compiti, che sono “sostenere i curatori invitati a Casa Rusca in tutti gli aspetti operativi e organizzativi (preventivi, trasporti, comunicazione, assicurazioni, allestimenti, ecc.); gestire in maniera dinamica i contenuti di Casorella, museo che svolge un ruolo essenziale nella promozione culturale e nella posizione di Locarno come “Città della Cultura”, valorizzando e presentando al pubblico il ricco patrimonio artistico di Locarno (tra cui la Galassia Arp e la Collezione Franzoni); e gestire e sviluppare la vasta collezione cittadina (oltre 4’500 opere d'arte con un valore complessivo di più di 40 milioni di franchi), che include donazioni, prestiti, strategie di espansione e valorizzazione online ed espositiva”.
Il previsto rafforzamento permetterà inoltre di “far fronte ad altri importanti progetti in ambito culturale, come il progetto di rivalorizzazione del Castello Visconteo”, ma anche di “potersi posizionare a livello cantonale, nazionale e internazionale come Città dell’audiovisivo e della cultura, importante asse strategico di sviluppo per la Città evidenziato anche nel documento della Commissione municipale Economia, oltre che nell’ambito del progetto Locarno Media City”.
Proprio a proposito di Città dell’audiovisivo e di possibili (e/o auspicabili) collaborazioni fra Servizi culturali e Palacinema, la “Regione” ha interpellato la capodicastero Cultura di Locarno, Nancy Lunghi, che è anche membro, unitamente al sindaco, del Consiglio di amministrazione della Palacinema Sa.
Nancy Lunghi, in che misura è ipotizzabile che i Servizi culturali possano occuparsi anche di promuovere progetti legati allo sviluppo del polo dell’audiovisivo?
Uno degli obiettivi della nuova direzione dei Servizi culturali è sviluppare una visione che identifichi la cultura quale asse strategico di sviluppo per la Città. Ciò dovrà essere fatto valorizzando l’importante patrimonio culturale già presente e sfruttando al meglio l’arrivo di nuovi sviluppi. Con ciò intendo il Museo di storia naturale, il progetto di restauro e valorizzazione del Castello Visconteo, o ancora la nuova area socio-culturale e formativa dell’eco-quartiere previsto nella zona ex macello ed ex gas. All’interno di questo quadro, come anche evidenziato dal recente rapporto della Commissione municipale Economia, il settore audiovisivo ricopre un ruolo fondamentale, visto quanto già iniziato con il Palacinema e le importanti realtà culturali che lo abitano come Locarno Film Festival, Cisa, Supsi e Ticino Film Commission. In una simile visione è chiaramente importante che la Città e i suoi Servizi culturali possano fungere da punto di riferimento, di supporto e di promozione per tutte le realtà presenti nel territorio, cercando di rafforzare la rete tra i vari enti e operatori.
Concretamente, questa collaborazione a quale stadio si trova?
Iniziale. Ricordo che sia la direzione dei Servizi culturali che quella della Palacinema Locarno Sa sono appena entrate in carica e stanno in parte ancora facendo le conoscenze necessarie e mettendo le basi per poter operare al meglio. Per altro, sottolineo che una priorità dei direttore dei Servizi culturali è stata quella di incontrare la nuova direttrice della Palacinema, Elena DelCarlo, con la quale ha già potuto instaurare ottimi contatti. L’obiettivo è rafforzare la collaborazione trai due enti, anche per proporre progetti culturali in sinergia.