Locarnese

Quale futuro per il Servizio verde pubblico di Locarno?

A chiederlo al Municipio un'interrogazione del gruppo in Consiglio comunale Sinistra Unita, primo firmatario Pier Mellini

18 dicembre 2023
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Quale è il futuro dell'azienda floreale cittadina di Locarno? A chiederlo al Municipio della Città affacciata sul Verbano sono i consiglieri comunali del gruppo Sinistra Unita, attraverso un'interrogazione (primo firmatario Pier Mellini) nella quale ricordano innanzitutto come "la Città è proprietaria di oltre 100'000 mq di aree verdi, distribuite tra giardini pubblici, parchi, boschi e superfici varie. Inoltre, si contano ben 8 chilometri di viali alberati con 3'000 alberi recensiti". Per di più, "dalle serre del Servizio verde pubblico, escono attualmente circa 70-80’000 piantine destinate alle aiuole fiorite della Città, rispetto alle oltre 100'000 di poco tempo fa. Un impegno costante, su tutto l’arco dell’anno, per gli 11 giardinieri e aiuto giardinieri di questo servizio", tra l'altro riconosciuto quale "azienda formatrice per giardinieri paesaggisti".

I membri del legislativo sottolineano quindi che "per una città a vocazione turistica come Locarno, la cura e l'attrattività delle aree verdi sono fondamentali", chiedendosi però se oggi sia "ancora così" e facendo notare, a tal proposito, il "preoccupante stato di abbandono" del terreno che si trova di fianco alla Casa per anziani San Carlo. A ciò si aggiunge il danneggiamento (grandinata dello scorso 25 agosto) delle tre serre esistenti all’azienda floreale situata in via Vallemaggia a Solduno, ormai "inutilizzabili per la coltivazione di piantine che necessitano di una certa temperatura". Di conseguenza, essendo possibile "unicamente la coltivazione di viole e di crisantemi", è necessario "far capo all’acquisto da ditte esterne", anche in ragione dei "venti lasciti al cimitero che implicano la fornitura di fiori sulle tombe in questione".

L'interpellanza si conclude quindi con diverse domande sul tema e sul futuro del Servizio verde pubblico, tra cui si sono già state studiate eventuali alternative "qualora si dovesse procedere con il ventilato, ma non condiviso dalla maggioranza della popolazione soldunese, progetto di costruzione di un autosilo proprio sul terreno dove attualmente è ubicata l’azienda floreale".