Vizi di forma rendono irricevibili, a detta del Municipio, le 151 firme raccolte in estate per chiedere un collegamento alternativo a quello previsto
Non è riuscita l'iniziativa popolare per la realizzazione della funivia Intragna-Pila. Lo comunica il Municipio di Centovalli in una nota ai media. Lanciata lo scorso 13 agosto, la raccolta di firme come noto proponeva la realizzazione di un collegamento via fune tra il capoluogo e la frazione di montagna alternativo a quello previsto dall'autorità municipale. Meno costoso sì, ma anche meno completo, in quanto non prevedeva di far giungere le cabine fino a Costa s/Intragna, bensì di creare la stazione d'arrivo dell'impianto di risalita nel cuore di Pila. Aspetto, questo, che accanto a questioni pianificatorie e legali, sin da subito non era assolutamente piaciuto al Municipio, intenzionato a promuovere il turismo e lo sviluppo economico dell'area attraverso un collegamento pubblico completo ed efficace.
Alla Cancelleria i promotori dell'iniziativa popolare (con l'imprenditore Arnaldo Dillena in prima fila) avevano consegnato 151 firme entro i termini previsti del 14 novembre. L'esecutivo ha dunque dovuto chinarsi sui contenuti e le richieste, verificando nel contempo se i formulari fossero a norma di legge. Vi ha però ravvisato dei vizi di forma, le liste sono risultate così nulle e il numero sufficiente di sottoscrizioni non è stato raggiunto, onde per cui l'iniziativa, come comunicato alla controparte, è considerata non riuscita. Da precisare che solamente 132 delle firme presenti sui formulari erano inerenti a cittadini con diritto di voto comunale, pertanto anche il numero complessivo sarebbe risultato insufficiente.
Altro aspetto ‘tecnico’ non indifferente, quello relativo all'uso dei fondi cantonali per finanziare un progetto alternativo, sostanzialmente ben diverso rispetto all'originale; secondo quanto riportato dal Municipio, “la legge sul controllo finanziario dello Stato prevede che modifiche sostanziali del progetto al quale è destinato l'importo devono essere sottoposte preventivamente al Cantone, l'ente pubblico che ha concesso il credito quadro”.
Su quest'ultimo punto il Municipio centovallino, deciso a non abbandonare al loro destino le due località di montagna, era da subito stato chiaro: “Annullare l'avvenuta procedura di concorso d'appalto internazionale per la fornitura della funivia e relativa rescissione del contratto avrebbe aperto un contenzioso giudiziario con tempi lunghi e presumibili costi di risarcimento importanti che le casse comunali non sono in grado di affrontare”. Senza dimenticare che eventuali tira e molla finirebbero per ritardare anche l'esecuzione della seconda funivia, quella che da Verdasio sale a Rasa, dal momento che il credito complessivo di 11,7 milioni stanziato dal Cantone riguarda entrambi gli impianti via fune. Intanto il dossier per l'approvazione dei piani della funivia Intragna-Pila-Costa è completo e si trova al vaglio dell'autorità cantonale dell'organo di controllo intercantonale Ikss.
A questo punto, resta da capire come gli iniziativisti (che non sono sostenuti oltre che dall'esecutivo, nemmeno dai consiglieri comunali) intendano rispondere alla bocciatura. Non si può escludere, a priori, un ricorso.