Il Municipio e gli eredi del noto artista e fotografo hanno raggiunto un'intesa: le opere passeranno alla Città tramite una donazione
Scongiurare il rischio che le circa 350 opere del pittore locarnese Filippo Franzoni (tra dipinti, acquarelli e disegni), a seguito dello scioglimento dell'omonima Fondazione che le custodiva, possano finire nelle mani di privati o enti pubblici attivi anche al di fuori del territorio locarnese e ticinese; cosa che comporterebbe la perdita di un patrimonio artistico di enorme valore per la storia della nostra regione. Per evitare un simile scenario il Municipio di Locarno ha da tempo pronta la contromossa: la firma di una Convenzione tra il Comune, la Fondazione Filippo Franzoni (costituita nel 1987 per volontà di Pia e Luca Balli, nipoti di Franzoni, allo scopo di salvaguardare le opere) e la Comunione ereditaria Pia Balli. Operazione che, se il legislativo darà il suo avvallo, consentirà il trasferimento dei beni della Fondazione Filippo Franzoni alla Città di Locarno a titolo di donazione.
Per vederci un po' più chiaro in questa storia, occorre fare un passo indietro di qualche anno. Più precisamente a inizio maggio 2021, quando il Municipio (spalleggiato dalla Gestione) ha deciso di assegnare un mandato all'avvocato Franco Ramelli, specialista nel diritto delle fondazioni, per approfondire ulteriormente tutti gli aspetti giuridici legati alla devoluzione al Comune di Locarno delle opere del pittore e fotografo (vissuto tra il 1857 e il 1911) a seguito dello scioglimento dell’omonima Fondazione. Quest'ultima, a corto di liquidità, non è infatti riuscita a vendere due ‘gioielli di famiglia’, vale a dire Villa Liverpool a Minusio e una casa in via Ramogna, di proprietà degli eredi di Pia Balli. Il ricavato le avrebbe consentito di proseguire con gli scopi per i quali era stata costituita.
Quindi, dai precedenti accordi, si passerà a una cessione vera e propria delle opere alla Città (che si assumerà tutti i costi di mantenimento e valorizzazione di tele e disegni). La decisione di accettare o meno l’acquisizione della proprietà – ricorda l'autorità di Palazzo Marcacci nel messaggio – “dovrebbe prescindere da considerazioni riguardanti il lascito della signora Pia Balli, verso il quale il Comune di Locarno non può nutrire aspettative siccome il legatario a cui andrebbe versata la cifra di un milione di franchi nel caso di alienazione dei due edifici è unicamente la Fondazione Filippo Franzoni e non il Comune. Dunque, qualora la Fondazione fosse sciolta prima della vendita di una delle due proprietà immobiliari, il legato decadrebbe e in nessun modo andrebbe devoluto alla Città”.
Con gli eredi di Pia Balli nel frattempo è stato possibile raggiungere un accordo che prevede il trapasso delle opere a bene amministrativo del Comune con un ricavo, condizionale, di 200mila franchi in caso di vendita di una delle due proprietà attualmente legate alla Fondazione.
A seguito di ulteriori incontri sono successivamente stati definiti con la controparte i contenuti della Convenzione che il Consiglio comunale dovrà votare. Parallelamente alla donazione, è previsto l’annullamento del precedente contratto di collaborazione e di prestito siglato nel 1987, ritenuta la prevista soppressione della Fondazione.