Violenza domestica, abusi sui minori in ambito sportivo e agonismo e violenza in tre spettacoli corti per riflettere
Niente come il teatro mette in scena noi stessi. In positivo e in negativo. Ecco dunque che, specialmente per quanto riguarda la seconda accezione, è nato in Ticino un interessante filone di teatro sociale. L'idea è del Cantone, che ne ha affidato la concretizzazione a “La zona grigia”, sodalizio teatrale creato da Katya Troise, dell'associazione “Scintille, teatro e spazio creativo” e Francesco Mariotta, della compagnia “Sugo d'inchiostro”.
Le tematiche affrontate sul palco, in spettacoli brevi, destinati a un pubblico che abbia almeno 16 anni, sono sempre attuali e per certi versi anche e ancora “tabù”: la violenza domestica, “tradotta” in scena con l'inquietante ma necessario “Cucù, sono a casa!”; gli abusi sui minori nell'ambito sportivo e aggregativo, trattato in “Abbracci speciali”; e l'agonismo, che può sfociare nel parossismo della violenza, in “La partita”.
«Il nome “La zona grigia” nasce proprio dall'intento che è alla base dell'intero progetto: osservare e indagare dei temi delicati, spesso dipinti in pesanti sfumature bianche e nere, focalizzandosi sulle varie situazioni umane, senza dare giudizi, ma situandosi invece in quella zona di confine, indefinita, grigia appunto, e mettendo in scena queste drammatiche realtà», spiega Katya Troise alla “Regione”.
“Cucù, sono a casa!” è uno spaccato teatrale forte – anche se di soli 10' – su un tema delicato e purtroppo sempre di stretta attualità. Indaga appunto il tema della violenza domestica, e lo fa secondo modalità che non possono lasciare indifferenti. «Ogni volta che lo mettiamo in scena la tensione è palpabile – considera Troise –, sia per noi, sia fra il pubblico che ci osserva. Non è un caso che questo spettacolo sia stato presentato nei centri commerciali, laddove la gente per definizione si ritrova e può decidere di fermarsi o meno a guardare». Una decisione non scontata, per certi versi anche coraggiosa, e forse persino terapeutica per chi in qualche modo – direttamente o indirettamente – ha avuto a che fare con una delle piaghe dei nostri tempi. «Le repliche sono state diverse decine, in contesti come le scuole, le associazioni o i luoghi dove si tenevano conferenze sulla tematica – ricorda Troise –. Significative sono state le moltissime reazioni da parte di chi si è fermato a guardare. Di chi si è confidato con gli attori a fine scena. Se c’è un coinvolgimento così profondo significa evidentemente che la tematica è purtroppo presente nella vita di moltissime persone».
Sempre su richiesta del Cantone sono poi arrivate, come detto, la rappresentazione sugli abusi nei confronti di minori in ambito sportivo e aggregativo – “Abbracci speciali” (della durata di 30 minuti) – e quella su agonismo e violenza nello sport giovanile, con “La partita” (pure 30 minuti). Si tratta di tematiche che coinvolgono entrambe giovani sportivi, i loro allenatori e anche le famiglie. “La partita”, ultimo nato dalla sensibilità e dalla creatività de “La zona grigia”, risale allo scorso settembre ed è stato messo in scena al cospetto di diversi allenatori e monitori di svariate discipline. «Anche in questo caso lo spettacolo si è rivelato interessante per tutti – commenta Troise –, a partire da noi che l'abbiamo realizzato e messo in scena. Dopo la rappresentazione, è nato un dibattito che ha fatto emergere una moltitudine di pareri, anche diversi fra loro a dipendenza dell'età delle persone coinvolte. Ci siamo resi conto di come le sensibilità possano cambiare di generazione in generazione».
Che accomuna i tre spettacoli, dice Katya Troise, «è l'urgenza dei temi trattati, ma anche la necessità che se ne parli. Questo è infatti l'obiettivo primario del Cantone committente. Sulla base di quanto ci viene richiesto noi partiamo da zero, sviluppando la tematica tramite interviste, incontri, documentandoci e, in quanto attori, mettendoci in gioco, confrontandoci tra noi due, interrogando il nostro “sentire personale” rispetto a quel tema».
Tutti e tre gli spettacoli sono attualmente in repertorio e «“la zona grigia” è a disposizione per presentarli in occasione di conferenze, incontri ed eventi nel cui ambito sia prevista una riflessione su questi argomenti. Il teatro, ancora una volta è un’occasione per mettere in scena la realtà e per poterla, forse (un poco) cambiare...», considera infine Troise. I contatti sono i seguenti: teatro@scintille.ch (Troise), e francesco@sugodinchiostro.ch (Mariotta).