Locarnese

Capanne Sev, preziosi nidi lungo l'impagabile Via Alta

Nell'estate appena trascorsa 4'300 pernottamenti e recensioni oltremodo positive da parte di alpinisti ed escursionisti in transito

La Capanna Cognora
1 gennaio 2024
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Ben 4'300 pernottamenti nelle 5 capanne. È la cifra 2023 della Società escursionistica verzaschese (Sev), che può dunque rallegrarsi per una buona stagione estiva. L'occupazione dei letti in capanna riguarda in gran parte gli escursionisti della Via Alta della Verzasca, parte sud della Via Alta Idra.

«Il numero di pernottamenti è in continua crescita anche grazie alla buona pubblicità che alpinisti ed escursionisti postano sui social media – dice il presidente Sev Giorgio Matasci –. Dai commenti traspare grande entusiasmo per la straordinaria varietà di paesaggi selvaggi e incontaminati in cui gli escursionisti si imbattono, nonché della flora e della fauna (dalle stelle alpine agli stambecchi) incontrati lungo l’impegnativo percorso. Grande entusiasmo e apprezzamento viene regolarmente espresso dai fruitori della via anche per l’ospitalità trovata nelle 5 semplici, ma molto ospitali capanne “wilderness”, cioè senza guardiano fisso, ma con la disponibilità di cibo e bevande da cucinare e consumare autonomamente».

Quattro delle cinque capanne sono state realizzate con la trasformazione di stabili caduti in disuso a causa dell’abbandono degli alpeggi per le crescenti difficoltà a rendere redditizia questa attività in luoghi così discosti, rileva Matasci. Secondo cui «le capanne sono state rinnovate nel rispetto dell’architettura rurale dei luoghi, con l’impiego di pietre, piode e legname d’opera presenti sul posto. Ciò mantiene vivo il ricordo storico-culturale del duro tempo della transumanza. Grazie anche a tutti i comfort che giocoforza vengono forniti, ne risulta un'offerta particolarmente attrattiva e apprezzata».

L’anno prossimo la Sev inizierà i lavori per portare anche la capanna di Borgna, con tutto il nucleo dell’alpe, al livello delle altre. Questo, peraltro, senza chiuderla, visto che resterà disponibile per i passanti, anche se con qualche piccolo disagio, durante tutti e due gli anni dei lavori.

Trovandosi le capanne a una quota compresa tra i 2'000 e i 2'200 metri, esse sono evidentemente agibili solo nella stagione estiva, da giugno a ottobre. Vista la non praticabilità invernale, «non potranno contribuire alla totale destagionalizzazione del turismo in valle, che peraltro può usufruire anche nei mesi freddi di passeggiate sul fondovalle, della pista di ghiaccio a Sonogno e della pista di fondo che, neve permettendo, viene preparata in alta valle», conclude Matasci.