Nell'infinita querelle fra Coop Immobilien (che vuole demolire) e Municipio (che deve salvaguardare) spunta una perizia che apre nuovi scenari
C‘è una variabile inattesa, nel lungo braccio di ferro fra il Comune di Tenero-Contra e Coop Immobilien riguardo alla protezione della ciminiera dell'ex Cartiera. La variabile è nelle modalità di messa in sicurezza del manufatto. Secondo Coop Immobilien, che deve occuparsene in quanto proprietaria dell'ampio terreno a nord del centro commerciale alle Brere – e di quanto ci sta sopra – l'unica possibilità esistente per far fronte ai propri impegni è una sorta di “guscio” protettivo in cemento armato. Ciò avrebbe gli effetti desiderati, ma, a detta di Coop Immobilien, altererebbe in modo sensibile l'aspetto attuale della ciminiera.
L'ultimo episodio dell'interminabile scambio di pareri sulla tematica viene confermato dal sindaco di Tenero-Contra, Marco Radaelli. Sindaco che ricorda per altro come una nuova richiesta di demolizione della ciminiera (dopo quella precedente, datata aprile 2021, e una ancora più antica, del 2008) era giunta in Comune all'inizio di quest'anno, ottenendo l'ennesimo e inevitabile “niet” da parte del Municipio. «Questo – sottolinea Radaelli – proprio perché il manufatto, com’è ampiamente noto, è protetto a Piano regolatore comunale, non può quindi venire demolito e anzi dovrebbe messo in sicurezza e consolidato da Coop Immobilien». Per altro, contro la terza domanda di demolizione si erano opposti sia un gruppo di cittadini, sia la Società ticinese per l'arte e la natura (Stan).
Ebbene, di fronte all'obbligo di intervenire per evitare che la torre di Tenero diventi come quella di Pisa (o peggio), il braccio immobiliare del gigante della distribuzione avrebbe espresso dubbi sulle proprie responsabilità come proprietario, ma nel contempo anche commissionato uno studio specialistico per capire il da farsi con la vicina ingombrante. Studio che è stato effettuato dalla JG Bauexpert GmbH di Winterthur, società che effettua consulenze e perizie nel campo dell'edilizia. La risposta degli esperti zurighesi è stata piuttosto sorprendente: messa in sicurezza e consolidamento della ciminiera sarebbero possibili unicamente applicando alla struttura una “fodera” in cemento armato di almeno 25 centimetri di spessore, che partendo dalla parte inferiore dovrebbe salire fino ad una quota di 8 metri. Il che, come accennato, altererebbe l'estetica della preziosa testimonianza di architettura industriale.
Pertanto, come riporta la pubblicazione informativa annuale del Comune “Tenero inContra” (di cui parleremo più diffusamente nei prossimi giorni), ogni intervento è congelato, mentre il Municipio “sta riflettendo sul valore da assegnare a tutto il comparto”.