Marco Bosshardt torna con una riproduzione dello stemma cittadino raffigurato nella sala del Consiglio nazionale dal 1902
Quella che poteva apparire come la solita giornata istituzionale si è invece rivelata un momento davvero arricchente sotto molti punti di vista, importante dal profilo storico e anche curiosa, poiché ha permesso di riportare alla luce uno spaccato della storia di Locarno sconosciuta ai più.
Racchiude tutto questo l’incontro, tenutosi a Berna e promosso dal presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas, che nell’ambito degli eventi legati al 175esimo della Costituzione federale ha voluto riunire i primi cittadini di tutti i Cantoni svizzeri, nonché quelli di altri 59 Comuni elvetici. E a rappresentare Locarno, nella capitale, si è recato Marco Bosshardt, che – rubando le sue stesse parole – conserverà «un ricordo indelebile di questa giornata».
Come accennato, Martin Candinas ha invitato – oltre ai presidenti dei Legislativi di tutti i Cantoni – anche quelli di 59 località svizzere. Ma perché proprio 59? Ecco la prima curiosità storica. Se sulle mura di palazzo federale trovano spazio gli stemmi di tutti Cantoni, all’interno della sala del Consiglio nazionale – all’epoca della costruzione – si è deciso di inserire anche alcuni stemmi di Comuni/Città che rivestivano un ruolo importante per la nazione. Il numero 59 – va onestamente detto e questa è la seconda curiosità – è in fondo frutto del caso. Quello era insomma lo spazio a disposizione secondo i criteri estetici adottati dagli architetti. Ma il fattore importante è che la Città di Locarno è stata inserita a pieno diritto tra le località ritenute più rilevanti a livello nazionale, assieme – per quanto attiene al Ticino – a Bellinzona e Lugano. Gli stemmi di tutte e tre le Città, dunque, si trovano nella sala della camera bassa del parlamento federale non perché dopo l’Atto di mediazione di Napoleone e la nascita del Cantone Ticino con la sua Costituzione del 1814, come la storia ci insegna, avevano rivestito il ruolo di capitale cantonale itinerante. Ma perché per Berna erano tutte e tre ritenute Città di rilevanza nazionale.
«Quella che ho potuto vivere a Berna, assieme a tante e tanti colleghi primi cittadini cantonali e comunali, è stata davvero una giornata arricchente sotto tutti i punti di vista. Da un lato ha permesso a tutti noi di conoscerci e di parlare, in un vero spirito di scambio, delle nostre esperienze – commenta Bosshardt –. Dall’altro ha rivestito un importante momento storico, sia a livello della Nazione, sia del Cantone, sia del Comune. Una giornata, alla quale hanno preso parte anche il cancelliere della Confederazione Walter Thurnher e Maja Riniker, seconda vicepresidente del Consiglio nazionale, che ha inoltre svelato diversi aneddoti legati alle 59 Città svizzere rappresentate nella sala del Consiglio nazionale e allo stesso tempo ha portato a riflettere, in modo serio, sul significato e sul valore di quanto fatto nel 1848, quando in 51 giorni venne scritta la Costituzione svizzera, mettendo d’accordo tutte le differenti fazioni dell’epoca. Una Costituzione che ha reso la Svizzera forte, solida e stabile e che ancora oggi si rivela attuale. Quella del presidente del Consiglio nazionale, Martin Candinas, è stata una gran bella iniziativa. Dal canto mio non posso che ritenermi fortunato, perché il 175esimo anniversario della Costituzione federale è coinciso proprio con il mio anno di presidenza del Consiglio comunale di Locarno».
Bosshardt torna da Berna non solo con un bagaglio d’esperienza notevolmente arricchito, ma anche con la riproduzione dello stemma di Locarno, raffigurato a palazzo federale dal 1902, che d’ora in avanti farà bella mostra di sé all’interno della sala del Consiglio comunale a Palazzo Marcacci.