Le ipotesi di reato a suo carico sono di tentato omicidio intenzionale, subordinatamente lesioni gravi, lesioni semplici, vie di fatto e minaccia
Un uomo ferito in modo piuttosto serio, due altri in misura minore, nonché un giovane finito agli arresti, che dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio intenzionale, subordinatamente di lesioni gravi, lesioni semplici, vie di fatto e minaccia. È il corposo bilancio della colluttazione avvenuta su una spiaggetta lungo il fiume Verzasca, a Gordola, all’altezza di via Soleggio, domenica sera poco dopo le 19.
Stando a quanto anticipato lunedì in mattinata da Rescue Media e poi confermato dalla Polizia cantonale, il giovane che sarebbe poi stato arrestato – un 28enne svizzero – era in compagnia di alcuni conoscenti sulla suddetta spiaggetta, luogo noto ai vicini per i capannelli che vi si formano e che non di rado danno adito a lamentele per schiamazzi. La zona non è distante dalla passerella pedonale e ciclabile sulla Verzasca, realizzata qualche anno fa sul modello del più noto Ponte dei Salti a Lavertezzo, situato in Verzasca, lungo l’omonimo fiume.
Per motivi ancora imprecisati, e oggetto di verifica da parte degli inquirenti, a un certo punto è scoppiata una lite che ha visto il coinvolgimento di quattro persone. L’uomo che ha avuto la peggio è un 69enne cittadino svizzero, domiciliato nella regione, che ha riportato ferite giudicate serie e che hanno richiesto l’intervento del Salva per un trasporto urgente all’Ospedale Regionale di Locarno, La Carità. Meno peggio è andata per altre due persone, un 35enne e un 46enne, entrambi usciti dal parapiglia con ferite leggere.
Difficile ipotizzare le cause della lite, ma visto il contesto di quella tratta di lungofiume a Gordola, è verosimile che tutto sia partito da qualche incomprensione legata alle attività di svago svolte “in libertà” dai presenti. Stando a informazioni raccolte da ‘laRegione‘, il battibecco poi sfociato nello scontro fisico ha preso una brutta china quando è spuntata una pala. I colpi inferti con il pesante oggetto da cantiere, usato nella circostanza con evidenti scopi bellicosi, ha dunque causato il ferimento grave del 69enne. Non è noto se anche il 35enne e il 46enne siano pure stati colpiti dalla pala. Quello che è invece facile intuire è che l’attrezzo sia stato utilizzato dal 28enne, e che egli l’abbia brandito con modalità tali da mettere in pericolo la vita del 69enne.
Dopo l’intervento da parte di agenti della Polcantonale e della Polizia intercomunale del Piano, i feriti sono stati presi in cura dal personale del Salva, giunto sul posto con un significativo dispiegamento di forze: oltre a due ambulanze, si sono mosse un’auto medica con infermiere anestesista e medico di turno, nonché un veicolo di comando con un soccorritore senior, che come sempre in casi simili si occupa di supervisione e coordinamento dell’intervento, ma anche di questioni importanti come il preavviso all’ospedale dello stato dei feriti che stanno per essere ricoverati.
Nel caso del 69enne, le ferite hanno determinato una situazione critica, ma comunque non tale da spingere i soccorritori a trasportare l’uomo in un ospedale diverso dalla Carità.
Ovviamente, i fatti di Gordola hanno richiesto l’apertura di un’inchiesta penale. La coordina la procuratrice pubblica Anna Fumagalli, che unitamente alla Polizia cantonale dovrà risalire alle cause e stabilire le esatte responsabilità di tutte le persone coinvolte. Sembrerebbe comunque assodato che il più esposto sia il 28enne, non per niente prima fermato, poi formalmente arrestato e infine accusato di un reato grave come il tentato omicidio intenzionale.
Il fatto che la zona dell’accaduto sia conosciuta per qualche episodio che ha visto, in passato, coinvolti giovani frequentatori della riva del fiume ce lo conferma il sindaco di Gordola, Damiano Vignuta: «Negli scorsi anni qualche segnalazione legata a schiamazzi notturni è giunta sul nostro tavolo. Abbiamo prontamente informato la Polizia intercomunale del Piano che, per questa ragione, ha intensificato le ronde soprattutto durante la stagione calda, quando i ragazzi organizzano grigliate e feste. È successo in alcuni casi che giovani del paese un tantino alticci abbiamo fatto un po’ di fracasso, disturbando i residenti dell’area. Ma non si è mai andati oltre. Sarebbe fuori luogo ed esagerato considerare questa riva come un’area malfamata che sfugge al rispetto dell’ordine pubblico».
René Grossi, capodicastero Polizia, aggiunge che «spiace per questa deriva, che fortunatamente è un caso isolato. Il Municipio ha in progetto una valorizzazione del fiume Verzasca, con la promozione di zone di incontro. Anche in questo senso non è ipotizzabile sigillare determinati luoghi, ma semmai si può pensare di monitorarli maggiormente».