Dopo cinque anni, c'è ancora un ricorso che ostacola il collegamento per bici e pedoni nelle campagne. L'autorità biasima l'ostruzionismo a oltranza
La passerella ciclopedonale sul Riale Scortighè che separa le campagne di Verscio e Tegna, nelle Terre di Pedemonte, si farà. Il Municipio è intenzionato a costruire il collegamento per la mobilità lenta e non intende desistere dal suo intento. Anche se di fronte si trova una ricorrente che non demorde (e che, secondo i ben informati, sembra pronta a portare le sue ragioni fino al Tribunale federale di Losanna). Lo conferma il municipale Giotto Gobbi, vicesindaco nonché capo dicastero azienda acqua potabile, infrastrutture pubbliche e progetti, che a nome anche dei colleghi, a cinque anni dall'avvio della procedura per la realizzazione del manufatto intende aggiornare la cittadinanza sulla situazione. Dapprima, però, un breve flashback di qualche mese: lo scorso autunno il Municipio di Terre di Pedemonte ha pubblicato la domanda di costruzione relativa alla passerella (un ponte sospeso di un centinaio di metri); due opposizioni da parte di altrettanti privati confinanti sono state inoltrate prima della scadenza dei termini. In un caso, riassume il municipale, si è potuti giungere a una soluzione bonale, più ostico il tentativo di accordo con il secondo opponente, col quale l'esecutivo ha cercato il dialogo.«Nonostante i tergiversamenti, eravamo convinti e fiduciosi di poter raggiungere una soluzione conciliante con la controparte. I problemi di ordine tecnico che la ricorrente aveva impugnato ci sembravano risolti. Purtroppo però l'opposizione alla fine non è stata ritirata». Supportato dai pareri degli uffici cantonali preposti e convinto dell'interesse pubblico della passerella, il Municipio pedemontano a quel punto ha ritenuto opportuno procedere oltre, rilasciando la licenza edilizia. Puntuale è arrivato il ricorso.«Un'istanza – si affretta a precisare Gobbi – che non porta assolutamente elementi nuovi rispetto a prima. Vengono sollevate le stesse, identiche, criticità, il che ci porta a pensare che in realtà ci sia unicamente l'intenzione di procrastinare alle calende greche la costruzione del ponte ciclopedonale. Un iter che dunque subirà ulteriori ritardi. Come Municipio siamo naturalmente molto rammaricati di questo atteggiamento da parte del ricorrente. Ricordo che la costruzione del collegamento, inserita nel PaLoc, viaggia con 5 anni di ritardo nonostante sia stata accettata, senza tentennamenti, dal Consiglio comunale e dal Cantone. Come Municipio non intendiamo retrocedere di un solo passo. Vedremo fino a quando questo tira e molla continuerà. E, intanto, non dimentichiamolo, i bambini che dalle campagne di Tegna e Verscio si spostano per raggiungere le sedi scolastiche sono esposti ai pericoli del tracciato sulla strada cantonale, che rimane attualmente l'unico vero collegamento per la mobilità lenta. Senza dimenticare che questo lungo iter continua a generare costi e rincari che si ripercuoteranno poi sulla collettività».
Resta sulle sue posizione la ricorrente, che non esita a definire il progetto «troppo invasivo». Lo stesso, aggiunge, «passa sulla mia proprietà, addosso alla casa. Tanto vicino che dovrà venir tagliato un pezzo dello spiovente del tetto. Ma c'è di più: perderò due posteggi e dovrò spostare verso l'interno del giardino, che quindi verrà rimpicciolito e deturpato, gli altri cinque posti auto. In cambio mi è stato proposto il risarcimento per l'esproprio di una striscia di terreno e poco altro. Penso che chiunque si trovasse nella mia stessa situazione si opporrebbe».
Ci sono altri elementi che non convincono: «Personalmente ho forti dubbi sulla sicurezza del percorso: come imbocco alla passerella dal lato di Verscio è stata scelta una stradina residenziale, che, su una lunghezza di poche decine di metri, è costeggiata da una quindicina di posteggi. In altre parole un via vai di automobili che, facendo manovra a marcia indietro, invaderanno il percorso ciclabile, mettendo in pericolo gli utenti. Ho avanzato questo problema in più occasioni, ma il messaggio non è stato recepito: nessuno è intenzionato ad adottare misure di sicurezza». Tra i temi, anche la questione ambientale: «Il cantiere prima, per un paio d'anni, e la passerella in seguito tagliano quello che si può considerare un corridoio faunistico, utilizzato dai selvatici quando vanno ad abbeverarsi. Anche in questo caso le mie osservazioni non sono state recepite». E infine, riferendosi all'urgenza del Municipio: «Attualmente per congiungere Tegna e Verscio esiste già un percorso ciclopedonale nei pressi dell'argine, con tanto di ponticello per attraversare il riale. Mi sembra che rappresenti una proposta valida».