Il consigliere nazionale Storni: ‘È importante che il progetto venga al più presto completato e trasmesso’. Il Nazionale intanto accoglie la proposta
Non c'è regola senza eccezioni, dice un proverbio. E allora ecco che dopo quella concessa dalla Confederazione al finanziamento dell'aggiramento della località bernese di Oberburg attraverso la costruzione di una galleria, perché non aspettarsi lo stesso trattamento per quella di Moscia-Acapulco. Bruno Storni, consigliere nazionale del Ps, già nel pomeriggio di mercoledì dopo il ‘no’ al sussidiamento diretto di quest'opera viaria da parte degli Stati proposto e accettato a giugno dal Nazionale, assieme alla deputazione e i collaboratori dell’antenna del Cantone a Berna ha elaborato un piano B e stamane di buonora è tornato, risoluto, in commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni fermamente deciso a strappare, al Nazionale un ‘sì’. Missione riuscita, il piano B già previsto quando aveva presentato la richiesta di finanziamento diretta, ha quindi preso slancio al Nazionale con 130 voti favorevoli.
«Quattro anni fa per Oberburg le Camere hanno incaricato il Consiglio federale di allestire il messaggio per ottenere i finanziamenti necessari alla galleria d’aggiramento. Un investimento se ben ricordo di circa 270 milioni di franchi ritenuto eccessivamente caro e inizialmente bocciato dal Consiglio federale. Poi le cose hanno preso una piega ben diversa e alla fine i sussidi della Confederazione, come noto, sono arrivati, grazie alla decisione delle Camere».
Allo stesso modo si spera, ora, di convincere gli Stati ad accettare la richiesta ticinese. «Ciò che conta è che tra circa un anno e mezzo, il progetto in fase di elaborazione da parte del Cantone e relativo alla Moscia-Acapulco sia completato. A circa due anni e nove mesi dallo stanziamento da parte del Gran Consiglio del credito di 3,5 milioni destinato a tale scopo i tempi dovrebbero essere maturi. Ricordo che non si tratta unicamente dello scavo di un tunnel bidirezionale di 1’500 metri sulla litoranea tra Ascona e Brissago, bensì anche di studiare le giuste soluzioni per la mobilità lenta, in quanto l'attuale tracciato stradale dovrebbe poi essere adibito a pedoni e ciclisti. Ci è stato fatto osservare, in commissione e al Nazionale, in maniera critica che gli incarti ancora non sono pronti. È quindi importante procedere spediti».
Costo dell'opera, attorno ai 100 milioni di franchi. Nel 2019 il Cantone, la Commissione dei trasporti del Locarnese (Cit) e il Comune di Ascona si sono accordati per una suddivisione dei costi. Chiave di riparto che prevede, lo ricordiamo, il 55% dell'investimento a carico del Cantone, il 40% per la Cit e il restante 5% sulle spalle del Comune di Ascona. Saranno invece circa 38 i milioni messi sul tavolo dalla Confederazione se l’operazione a Berna va in porto.
Il consigliere federale Albert Rösti, sensibile alle rivendicazioni dei parlamentari ticinesi, opponendosi alla nuova proposta al Nazionale, ha ribadito che la galleria potrà quasi sicuramente godere dei sussidi federali se inserita nel Programma d'agglomerato di quinta generazione (PA5) da presentare nel 2025 e la Confederazione potrebbe anche accettare l’inizio anticipato dei lavori per rapporto allo stanziamento del nuovo credito previsto nel 2027.
«In ogni caso – prosegue Storni – prima del 2027 formalmente non sapremo se nei fondi del PA 5 ci sarà il sussidio per Moscia. Quindi fatti due calcoli, il Governo ticinese non sarà pronto con il messaggio col credito prima dell'anno successivo, il 2028. A meno che non si voglia giocare una carta che sa di azzardo, vale a dire iniziare i lavori anzitempo. Ciò che possiamo affermare è che la galleria Moscia-Acapulco ci sarà in ogni caso sovvenzionata. Si tratta di un'eccezione completamente giustificata».
Quanto al rischio di un decurtamento del sussidio: «No, assolutamente. Ci sono regole chiare, con parametri dei Programmi d’Agglomerato di sussidiamento dovremmo ricevere tra il 30 o il 35%. Ciò che conta è che gli Stati accettino la variante B. La richiesta di Oberburg venne plebiscitata. Speriamo facciano lo stesso con la nostra, altrimenti bisognerà passare per il PA5, ma con quanto fatto in questi mesi a Berna o con il piano B o tramite il PA5 e le affermazioni di Rösti è praticamente assicurato che la Confederazione sussidierà l’opera. È quindi peccato che non sia già stata inserita nel PA 4, perché ora avremmo già la conferma del sussidio».