Riapre i battenti dopo quattro anni di chiusura forzata il rinnovato Centro culturale, accompagnato da un restyling del Comune a livello di comunicazione
Ben più di una semplice ristrutturazione. È quella subita dal Centro Elisarion di Minusio, che dopo una chiusura forzata di quasi quattro anni dovuta dapprima alla pandemia e poi al cantiere (aperto nel giugno 2021), venerdì 22 settembre riapre finalmente i battenti in veste ampiamente rinnovata.
«È un progetto che mi sta particolarmente a cuore, perché quando sono entrato in Municipio sette anni fa, mi sono ritrovato nel cassetto un foglietto con scritto a mano: “Pendenza Elisarion, messa a norma disposizioni sicurezza” – racconta Renato Mondada, capodicastero Cultura (nonché Sicurezza e prossimità, Sport e tempo libero) e vicesindaco di Minusio –. Nella prima riunione extra muros, l’ho quindi buttata là, anche un po’ ingenuamente, ma così facendo l’abbiamo inserita nel piano delle opere e ora, a distanza di quasi sette anni, siamo pronti a inaugurarlo».
Nato dall’esigenza di adeguare l’edificio storico, risalente al 1927 e tutelato a livello locale, alle normative anti-incendio e di accesso ai disabili, il progetto concepito dallo Studio d’architettura Inches & Geleta è andato ben oltre al semplice inserimento di un ascensore ed è sfociato in una ristrutturazione parziale dell’edificio originale con un importante ampliamento a livello interrato, dove sono stati collocati il nuovo ingresso visitatori, l’ufficio del curatore, i servizi e i locali deposito. Nonché un grande foyer d’entrata di forma ellittica che richiama la sala rotonda dello storico “Sanctuarium Artis Elisarion”, dove, fino alla fine degli anni 70, era ospitato il dipinto circolare “Chiaro del Mondo dei Beati” (oggi esposto presso il complesso museale del Monte Verità), opera magna di Elisar von Kupffer, pittore, poeta, storico e drammaturgo noto appunto anche come Elisarion, fondatore del Clarismo – movimento filosofico-religioso orientato all'emancipazione sociale e sessuale – e che fece costruire l’edificio quale tempio, in seguito devoluto al Comune di Minusio. Come spiegato dall’architetto Matteo Inches, il progetto di rinnovamento ripropone proprio «un iter simbolico legato al Clarismo che, partendo da uno spazio racchiuso, oscuro e introverso, culmina con quello luminoso ed elevato della cupola in cui era custodito in origine il “Chiaro mondo dei beati” e dove si tenevano le cerimonie del culto».
Grazie a quest’ultimo intervento (il foyer d’entrata), è stato inoltre possibile recuperare gli intonaci originali delle facciate dell’edificio, nonché ripristinare le decorazioni sui soffitti eseguite dal pittore Silvio Baccaglio su disegni originali di Von Kupffer, portando così alla luce un pezzo di storia e una traccia anche di quello che era l’Elisarion all’origine... «Il grande merito dell’architetto è quello di essere riuscito a ciò che era necessario inserire, rispettando però ciò che già c’era, ossia l’edificio originale – prosegue Mondada –. In tal senso, è stata ad esempio trovata una soluzione decisamente funzionale con la nuova entrata, così come sono state recuperate, grazie anche all’ottima collaborazione con il Consiglio comunale che ha, in corso d’opera, accettato la richiesta di un credito aggiuntivo, le decorazioni sui soffitti, emerse durante i lavori».
Un intervento congiunto di Esecutivo e Legislativo che non è stato l’unico relativo al progetto dal costo iniziale di 2,4 milioni di franchi ma poi lievitato fino a circa 3 milioni. A causa, tra le altre cose, di alcune modifiche a livello edilizio rispetto all’idea iniziale, alla spesa rivelatasi, una volta rientrate le offerte d’appalto, superiore a quanto preventivato e al già citato lavoro extra di recupero degli affreschi… «In pratica, il Consiglio comunale ha detto sì quattro volte a questo progetto, per i crediti di progettazione, di costruzione, supplementare e complementare. Un segnale importante, che conferma l’intenzione del nostro Comune di continuare a investire nella cultura e allo stesso tempo consolida la vocazione dell’Elisarion quale Centro culturale (e non solo museo). A tal proposito, la speranza – e l’invito – è che le associazioni e i vari gruppi del territorio lo sfruttino maggiormente per le proprie attività, ovviamente compatibilmente con quanto già in programma. Sottolineo inoltre che l’intenzione è, in futuro, abbellire e migliorare pure il parcheggio (pubblico, ndr) adiacente al Centro, anche in un’ottica di lotta alle isole di calore».
Ulteriore novità che accompagna l'importante momento di riapertura dell’Elisarion, il rinnovo – su iniziativa della Commissione culturale – della comunicazione istituzionale delle attività culturali organizzate dal Comune, le quali d’ora in poi saranno associate al nome “Minusio Cultura”. A tal fine è stata completamente rinnovata la veste grafica del materiale informativo ed è stato inoltre creato il sito internet www.minusiocultura.ch, attraverso il quale l’utenza potrà tenersi costantemente aggiornata in merito alle attività promosse dal Dicastero cultura… «Prima c’era un po’ di confusione, spesso uscivamo con il nome Elisarion anche per attività che non venivano svolte lì, per cui abbiamo pensato a questo cambiamento anche per rendere il Centro culturale unicamente un luogo e non più una sorta di veicolo istituzionale, facendo così un po’ di chiarezza».
La visita guidata del nuovo Centro Elisarion sarà affidata all’Accademia Teatro Dimitri che, attraverso una performance itinerante di teatro e danza concepita esclusivamente per l’occasione, farà scoprire i nuovi spazi con un richiamo anche al passato di questo luogo. L’appuntamento è fissato per venerdì 22 settembre alle 18.30. A causa dei posti limitati la performance verrà ripetuta anche sabato 23 settembre (18.30 e 20.30) e domenica 24 settembre (11 e 16). La partecipazione avviene solo su iscrizione personale, telefonando al numero 079 918 70 09 o scrivendo a info@minusiocultura.ch. Sempre domenica 24 settembre, alle 17.30, è inoltre prevista l’inaugurazione ufficiale, con gli interventi delle autorità e del progettista.