Maltempo

Auto crivellate, in migliaia a caccia del danno (totale)

Intanto il segretario agricolo cantonale Sem Genini sulle conseguenze a breve e medio termine per orticoltura, campicoltura e viticoltura

Come proiettili di ghiaccio
29 agosto 2023
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Se l’eccezionale grandinata di venerdì ha determinato una grande conseguenza collettiva, questa riguarda certamente i veicoli privati. Un calcolo approssimativo ma plausibile indica in alcune migliaia le auto danneggiate più o meno seriamente (se non completamente distrutte) su carrozzeria, parabrezza, tettucci e vetri. Marco Besana, esperto d’assicurazioni per una grande compagnia assicurativa, da due giorni è concentrato sui sinistri: «È il momento in cui dobbiamo giustamente rispondere ai nostri clienti, e questo accade naturalmente in tutte le compagnie in casi simili», premette. Poi, nello specifico: «Dopo l’evento straordinario le persone toccate personalmente nel Locarnese sono migliaia. Per quanto riguarda i veicoli privati, le grandi compagnie organizzano singolarmente dei “drive-in”, cui si giunge su convocazione e dove si trova un perito per la constatazione dei danni. Ciò che spesso interessa le persone è l’esistenza o meno di un danno totale, che è dato a partire dal 65% del valore Eurotax dell’auto al momento del sinistro. In molti casi, nella situazione contingente che ci concerne un po’ tutti, si arriva in effetti al danno totale».

Fra le modalità di verifica dei danni v’è anche quella, “high-tech”, mediante scanner, che permette una valutazione considerata precisa e consente dei preventivi affidabili.

‘Casi urgenti subito in carrozzeria’

Per casi urgenti, tuttavia, laddove è necessario avere risposte e trovare soluzioni alternative prima che vengano organizzati i “drive-in”, Besana ricorda che «le compagnie sono convenzionate con carrozzerie partner di fiducia che sono a disposizione per accelerare le procedure, effettuare delle perizie e inoltrarle già agli uffici sinistri delle compagnie stesse». Questo, ricordando specialmente a tutti che «circolare senza una buona visibilità è vietato (oltre che caldamente sconsigliato), quindi la soluzione più sicura per chi ha anche il minimo dubbio è chiamare il carro attrezzi per far trasportare il veicolo in carrozzeria – anche se con danno totale – per cambiare almeno parabrezza e/o vetri in attesa di un accertamento complessivo».

‘Il conto della grandine dopo raccolto e vendemmia’

Per orticoltura e campicoltura le conseguenze generali sembrerebbero non essere troppo gravi, anche se a seconda dell’ubicazione delle aziende i danni possono essere totali. Per la viticoltura, invece, danneggiamenti molto localizzati ma in linea di principio mitigati dalle reti di protezione, utilizzate da una buona parte delle aziende ma non da tutte, anche a causa degli investimenti finanziari che comportano.

È il sunto del giro d’orizzonte effettuato da Sem Genini, segretario agricolo cantonale, dopo la violentissima grandinata di venerdì sera e il maltempo che ha continuato a imperversare sul Locarnese e l'alto Ticino, compresa la Riviera, fino alla serata di lunedì.

‘Stima verosimile dopo raccolto e vendemmia’

«Con l’aiuto del collega Filippo Rossetti siamo riusciti a sondare un po’ il terreno fra contadini e viticoltori, senza avere la pretesa di un’analisi di dettaglio – spiega alla “Regione” –. In linea generale emerge un quadro non drammatico, anche se è chiaro che una stima verosimile dei danni la si potrà avere solo dopo il raccolto o la vendemmia. Per altro, non vanno sicuramente taciuti i danni purtroppo irreparabili subiti da singole aziende di piccole dimensioni, anche hobbiste in viticoltura o che coltivano degli orti».

Sul Piano di Magadino le colture non sembrano aver sofferto troppo, prosegue Genini, «e mi riferisco in particolare alle insalate, al sorgo e al mais. Questi ultimi due avevano ad esempio subito più danni l’anno scorso». Ciò che preoccupa, anche se relativamente, «è il ristagno dell’acqua nel terreno, con il rischio di focolai di muffe e funghi. Ma la situazione può rientrare, anche piuttosto velocemente».

Terreni alla Maggia, riso (quasi) salvo

Viene poi segnalato il caso specifico della Terreni alla Maggia di Ascona, tra le aziende agricole più importanti della regione (e non solo) con i suoi 10,5 ettari di vigneti e in totale 150 ettari nei quali vengono coltivati, oltre al resto, anche riso, grano duro e mais... «Siamo stati fortunati, i nostri terreni sono stati in gran parte risparmiati dalla grandine – spiega la direttrice commerciale Guendalina Rampazzi –. La gran parte dei nostri campi di riso si trova a Gordola, per cui non è praticamente stata toccata dal maltempo, così come altre coltivazioni situate ad Ascona lo sono state in maniera marginale. Solo un campo a Locarno, oltretutto nemmeno uno dei più grandi, ha subito, nella peggiore delle ipotesi (attendiamo le indicazioni precise dal perito), perdite tra il 30 e il 50 per cento. Ora incrociamo le dita e speriamo che andrà tutto bene fino al raccolto, previsto attorno a metà ottobre».

Federviti: danni localizzati

Stando alle indicazioni fornite dagli esponenti di Federviti, come accennato, i danni sono localizzati laddove la grandine è precipitata (Losone, Gordemo, Tenero-Contra), «ma è ancora troppo presto – considera Genini – per dire se la brusca diminuzione delle temperature avrà ripercussioni sull'imminente raccolta. Una certa diluizione degli zuccheri accumulati e un rallentamento della maturazione potrebbero venire compensati da condizioni meteo favorevoli nei prossimi giorni. Ma sarà il tempo a parlare e a decidere. Avvenendo così a ridosso della vendemmia, se dovessero manifestarsi importanti focolai di malattie fungine o insetti, la necessità di interventi fitosanitari che non sono più permessi sarebbe in contrasto con la necessità che l'uva raccolta non presenti residui di trattamento».

Questo, conclude il segretario agricolo cantonale, «in un anno già segnato fortemente dalla peronospora. La conferenza stampa di mercoledì della Federviti a Bellinzona permetterà di avere una panoramica completa e più precisa».

Claudio Zali in visita a Losone

Panoramica completa che invece è già giunta dal Comune di Losone, uno dei più colpiti dalla furia degli elementi, con un bombardamento di grandine che ha tra l’altro distrutto 110 lucernari delle scuole comunali, causando danni non indifferenti e provocando lo slittamento di un giorno dell’inizio dell’anno scolastico. Fra venerdì e sabato “si è intervenuti sugli edifici scolastici per riparare e mettere in sicurezza i lucernari rotti e per ripulire le aule allagate. Si è provveduto anche a mettere in salvo gli arredi e il materiale scolastico”. Sono pure stati svuotati e ripuliti dalla PCi i rifugi nel piano interrato. Agli interventi hanno partecipato la squadra comunale, il custode e il personale di pulizia, nonché tutto il personale scolastico e il corpo docente, oltre a ditte private. Per quanto riguarda la palestra, i lavori di ripristino dei lucernari sono iniziati ieri e lo stabile dovrebbe tornare agibile al più tardi giovedì.

Ha fatto paura anche lo straripamento del riale Brina ad Arcegno: “L’Ufficio tecnico e gli operai della squadra comunale con il supporto di alcune ditte private si sono subito attivati, per intervenire nei luoghi interessati e per liberare la vasca a valle in via ai Molini a Losone. Poi sono stati organizzati presidi regolari da Polcomunale e PCi per monitorare la situazione”.

A Losone si è recato il direttore del Dt Claudio Zali, per incontrare il Municipio, svolgere un sopralluogo nelle zone di Arcegno interessate agli straripamenti ed esprimere la sua vicinanza alla popolazione toccata dall’evento meteorologico straordinario. Un evento che ha tra l’altro costretto a disincentivare la frequentazione dell’intera rete sentieristica comunale. Il Municipio ha sottolineato in una nota il fondamentale apporto, nel momento del bisogno, da parte di dipendenti del Comune, PCi, collaboratori della Sezione forestale del Dt, Azienda forestale del Patriziato (Afor), Polcomunale di Ascona e tutte le ditte private.