Locarno

Freud, giocoleria, Stradivari e altre stranezze (di qualità)

Dal 24 al 30 luglio torna ‘Il Teatro in Festa’, la rassegna gratuita proposta in giardino dal Paravento. Sette proposte fra riflessione e divertimento

‘Il silenzio del violino’ e il segreto di Stradivari
11 luglio 2023
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Il teatro perché ci fa bene. È in sei parole, il valore de “Il Teatro in Festa”, la tradizionale rassegna che, al Paravento, precede l'abbuffata festivaliera locarnese con (sempre al Paravento) il Bistrot con i suoi concerti all'aperto.

All'aperto, nel giardino retrostante, sarà Teatro in Festa, con 7 proposte, dal 24 al 30 luglio, «saltellando – dice Miguel Angel Cienfuegos – dalla riflessione al divertimento»; e considerando per altro che non è detto che il secondo non possa sposarsi con la prima, specialmente se l'offerta è di qualità.

«A noi – ha detto Cienfuegos in fase di presentazione – piace sempre contestualizzare il nostro festival. Anche questa volta siamo in una condizione non facile, nel post pandemia e nel pieno di una guerra, con oltretutto il Cantone che taglia i sussidi. Ebbene, fra i tanti decibel di “Moon and Stars” e il Film Festival d'inizio agosto, ci saremo noi con una rassegna che vuole creare un altro ascolto, un altro contatto fra attori e pubblico».

Prima di entrare nel merito delle 7 rappresentazioni, il direttore artistico del Paravento, unitamente all'attrice e seconda anima della Compagnia teatrale, Luisa Ferroni, ha ricordato la ricaduta economica di Teatro in Festa, e anche quella civile, ma «portata con un senso preciso da regalare alla nostra comunità».

Freud, il razzismo e la strage di Meina

Regalare in effetti sì, visto che tutti gli spettacoli saranno come sempre gratuiti. A partire dal primo della serie, programmato il 24 luglio con i... padroni di casa del Teatro Paravento, in un'interessante coproduzione con Gabriella Lucia Grasso, grande nome della musica contemporanea siciliana. Sul palco, la stessa Grasso e Luisa Ferroni porteranno ‘Freud aveva ragione’, diretto in regia da Cienfuegos. Il pezzo, molto musicale e cantato, parla della ricerca della felicità e del piacere, e dei tortuosi sentieri per raggiungerli.

Altrettanto profondo è il senso di ‘Bikila’, di Davide Ravan e con Davide Fabbrocino, che martedì 25 luglio metterà in scena la storia di Abebe Bikila, medaglia d'oro etiope nella maratona delle Olimpiadi di Roma del ’60, corsa a piedi nudi per raccontare non solo di sport, ma anche di razzismo e di colonialismo.

Sarà invece un teatro storico e civile quello proposto da LaribaltaArtGroup di Novara il 26 luglio, che con ‘16 AniMe’ riflette sulla prima strage di ebrei in Italia dopo l'Armistizio. Siamo nel ’43 e a Meina, cittadina sul Lago Maggiore, 21 ebrei vengono segregati per una settimana nella stanza 420 all'ultimo piano dell'hotel Meina prima di morire. Per la regia di Roberto Lombardi sono sul palco Marta Raciti, Sarah Leo, Asia Bosio, Mattteo Chippari, Riccardo Brumat e Patrice Bussy.

La lirica sui generis con Ticino Musica

Di tutt'altro tenore (ed è proprio il caso di dirlo) è la proposta di giovedì 27 luglio (unico spettacolo con inizio alle 20): L'opera Studio Internazionale di Ticino Musica propone ‘Il matrimonio segreto’, di Domenico Cimarosa, con i cantanti dell'ensemble strumentale di Opera Studio Internazionale, sotto la direzione musicale di Umberto Finazzi. La lirica di ‘Il matrimonio segreto’ è un genere aperto a tutti, moolto (due “o”) meno ingessata di quella per così dire tradizionale.

‘Sin remite’ (senza mittente) è invece il titolo del pezzo di bravura tecnica (giocoloeria e acrobazia) con Quique Mendez. «Qui non si tratta di buttare tre palline in aria e riprenderle. Qui parliamo di un artista di straordinaria bravura», ha commentato Cienfuegos. L’appuntamento con lo spagnolo è per venerdì 28 luglio.

Le ultime due proposte hanno un respiro musicale: quello delicato del violino di Stradivari con il Teatro Insonne e Matteo Fantoni, che indaga il segreto del più celebre liutaio di tutti i tempi (sabato 29 luglio) e quello decisamente più ampio, almeno numericamente parlando, dell’ ‘Oktopus Orkestars’, composta da Martin Kaspar, Santiago Moreno e Karl Stets. Quelli che Cienfuegos ha definito «tre pazzi» sono un esemble svizzero-argentino-danese in cui ognuno dei musicisti suona 5 strumenti… contemporaneamente, esplorando i territori della cumbia, del jazz, della musica klezmer e di altri generi ancora. Questa raffinata musica di strada portata sul palco è in programma domenica 30 luglio.

Tutti gli spettacoli iniziano alle 21, sono gratuiti e si terranno all’esterno in caso di bel tempo e in teatro se piove.