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Luci e Ombre, quelli di quest’anno saranno botti di Libertà

Sabato Andrea Colombo e il suo team illumineranno il golfo locarnese con uno spettacolo pirotecnico che presenterà alcune novità e un chiaro messaggio

In sintesi:
  • Lo spettacolo pirotecnico si terrà sabato 8 luglio alle 22.45 sul golfo di Locarno
  • Durerà 30 minuti e conterà circa novemila botti
  • I promotori vogliono trasmettere un messaggio di libertà 
6 luglio 2023
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“Libertà”. È il titolo e soprattutto il tema dello spettacolo pirotecnico dell’edizione 2023 di Luci e Ombre, appuntamento sempre attesissimo e molto apprezzato in tutto il Locarnese (e non solo) che quest’anno andrà in scena, meteo permettendo, sabato 8 luglio alle 22.45 sul golfo di Locarno (domenica 9 alle 22 l’alternativa).

«Negli ultimi anni ne abbiamo viste un po’ di ogni genere, dal Covid alla guerra in Ucraina e in generale nel mondo si continua a combattere per la libertà ed è per questo che abbiamo scelto questo tema – ci spiega Andrea Colombo, titolare con il fratello gemello Luca della Pirotecnica, azienda specializzata di Ascona che come ormai da tradizione si occupa dello show –. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di cercare di essere liberi, lasciando però allo stesso modo vivere liberamente anche gli altri. Gioiamo e diamo la possibilità di gioire a tutti».

Un file rouge presente concretamente anche nello spettacolo di 30 minuti e circa 9mila “botti”... «Ci saranno degli effetti pirotecnici che saranno davvero liberi, nel senso che nel momento dell’esplosione, ogni singola “bomba” sarà diversa dall’altra, creando un gioco di cambiamenti repentini, ad esempio di colori. Tra le novità, ci saranno inoltre diversi effetti che si svilupperanno dalla zattera a un’altezza di 20-30 metri. Chiaramente ci saranno anche le classiche “bombe”, ma giocheremo molto dalla chiatta, come se ci fossero delle ballerine danzanti sull’acqua».

Primo posto a Madeira e una reputazione internazionale sempre più buona

Quando lo raggiungiamo al telefono, il 43enne di Losone è a Zurigo, dove per la terza volta venerdì sera collaborerà alla realizzazione dello show pirotecnico della “Züri Fäscht”. Il giorno dopo tornerà come detto a Locarno – dove «è già praticamente tutto pronto» –, per Luci e Ombre. Ma non sono certo due impegni ravvicinati e lo spostamento interno a mettere in difficoltà qualcuno ormai abituato a spostarsi in tutto il mondo per portare la sua arte a eventi pubblici e privati. Ultimo in ordine di tempo, il concorso internazionale disputato a giugno sull’isola di Madeira, da dove la ditta ticinese è tornata con la vittoria in tasca… «In primis è stata una bella esperienza, diversa dalle altre, perché sparare su un’isola e direttamente sul mare, è qualcosa di particolare. Quanto al primo posto, certo è sempre bello vincere, ma il riconoscimento che conta di più è la reputazione e il fatto che siamo sempre più conosciuti, rispettati e apprezzati a livello internazionale. Ad esempio a settembre parteciperemo a un altro concorso a Macao, al quale prendono parte – su invito – solo aziende che godono di una certa fama. Ora tutti (o quasi) sanno chi è la Pirotecnica. Anche perché di gemelli svizzeri che fanno questo mestiere non ce ne sono molti (ride, ndr)».

A uno abituato a “sparare” in tutto il mondo, il piccolo Ticino sta quindi stretto? «Diciamo che quello che abbiamo costruito a livello internazionale è importante, ma casa è sempre casa ed esibirsi in Ticino e in particolare nel Locarnese è sempre speciale. Ogni spettacolo poi ha la sua storia, per cui l’emozione e quel pizzico di tensione positiva ci sono sempre».

Perché i droni non possono sostituire i fuochi

Negli ultimi anni, non c’è spettacolo pirotecnico senza polemiche, legate in particolare all’inquinamento (anche fonico) generato dalle esplosioni, che qualcuno ha proposto di sostituire con i droni… «Uno spettacolo con i droni è tutta un’altra cosa, sono emozioni ben diverse, sia a livello visivo che uditivo. Alla fine si limita a un gioco di luce, oltretutto molto costoso. Non sono contro i droni, sia chiaro, anche noi ne abbiamo 600 e li usiamo abbinandoli ai fuochi in determinati spettacoli, ma non sono nemmeno lontanamente paragonabili. L’impressione che ho è che sia un po’ una moda, e che stia già passando. Un po’ come capitato con il laser 20 anni fa. Ad esempio a Torino (in occasione della Festa di San Giovanni, ndr) dopo due anni di droni, hanno deciso di tornare ai fuochi d’artificio».

D’altronde, gli stessi organizzatori di Luci e Ombre in sede di presentazione hanno sottolineato il costo insostenibile (circa 1,3 milioni per uno spettacolo equivalente a quello pirotecnico di Locarno, che costerà 130mila franchi) dei droni. E per quel che riguarda l’inquinamento, Colombo sottolinea come «ogni anno cerchiamo di ridurre l’impatto ambientale dei nostri spettacoli: l’anno scorso lo avevamo abbassato circa del 40 per cento e quest’anno lo faremo ulteriormente, grazie anche a un sistema che stiamo brevettando e che presenteremo, spero, entro la fine dell’anno».

Infine, il nostro interlocutore tiene a sottolineare come «lo spettacolo pirotecnico di Luci e Ombre coinvolge non solo la nostra azienda ma molte altre imprese locali, dal falegname alla ditta di metalcostruzioni, agenti di sicurezza, chi noleggia le imbarcazioni e via dicendo. Sostituire i fuochi con i droni, significherebbe anche togliere lavoro a molte persone».