Locarnese

Passerella, un ricorso ne allunga i tempi di realizzazione

Il progetto di un ponte ciclopedonale tra Verscio e Tegna deve fare i conti con un ennesimo ricorso al governo. Stavolta contro la licenza edilizia

5 luglio 2023
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Riale Scortighè, il torrente (in secca buona parte dell'anno) che ancora divide non solo le campagne di Tegna e Verscio, ma anche il parere dell'autorità municipale (con Legislativo al seguito) e di un proprietario privato. L'iter per la costruzione di un ponte ciclopedonale di un centinaio di metri tra le due sponde è infatti, una volta ancora, ostacolato con convinzione, da un ricorso al Consiglio di Stato. Presentato a fine giugno mira a ottenere la revoca alla concessione,
da parte del Municipio, della licenza edilizia. I tempi per la realizzazione del manufatto, per il quale il Consiglio comunale delle Terre di Pedemonte, lo ricordiamo, ha stanziato un credito di 2,4 milioni nel 2022, arrischiano dunque di dilatarsi ulteriormente. L'esecutivo, preso atto delle opposizioni presentate in fase di pubblicazione, ha percorso la via della conciliazione. In precedenza era riuscito nell'intento di trovare un'intesa con altri opponenti che, nel frattempo, soddisfatti delle rassicurazioni, sono tornati sui loro passi. Tuttavia con uno di loro non è stato possibile. Nonostante la disponibilità del Municipio a riconoscere diversi oneri per l’adattamento dell’edificio posto a confine della passerella, l’opponente ha deciso di non ritirare il ricorso e opporsi al rilascio della licenza.
Appare così chiaro, a detta dell'autorità, che gli accorgimenti tecnici siano un mero pretesto per allungare ulteriormente la procedura.
Il ricorso alle vie legali da parte di alcuni confinanti non è mai stato, a dirla tutta, un mistero. Già in ‘fase embrionale’ erano state sollevate varie criticità sull'ubicazione della passerella (praticamente il tracciato scelto passa a pochi metri da una casa d’abitazione, con un conseguente spostamento anche di posteggi privati), sull'impatto ambientale, sui pericoli per l'utenza legati alla mancanza di visibilità oltre che su vizi di forma. L'Amministrazione, decisa a
portare a compimento un'opera di rilevanza nel contesto della mobilità lenta e dei percorsi casa-scuola dei bambini, proprio per evitare infinite lungaggini, ha sempre tirato dritto per la sua strada, convinta di poter trovare un accordo che soddisfacesse tutti. Così non è stato. Ora la palla torna per l'ennesima volta nel campo del governo. E i mesi d'attesa prima del via ai lavori, come detto, si allungheranno a scapito, ricorda l'Amministrazione, degli utenti più deboli quali pedoni anziani che potrebbero approfittare di questo pratico collegamento. L’opera sostenuta da Cantone, Confederazione e Commissione intercomunale dei trasporti (Cit) avrebbe già dovuto essere realizzata nel 2018.