Il trentenne rumeno arrestato mercoledì a Menzonio, prima di essere uscito di strada con la vettura, ha causato il rogo boschivo ad Arcegno
C’è uno stretto legame tra l’incendio boschivo divampato mercoledì scorso, in zona monti di Arcegno e la movimentata serata che, in Lavizzara, ha portato all’arresto, in un esercizio pubblico, di un trentenne cittadino rumeno autore di molteplici reati e infrazioni. Sembra infatti che il rogo boschivo (fortunatamente subito domato dai Pompieri di montagna del Pizzo Leone, spalleggiati dai Civici pompieri di Locarno e da un elicottero) sviluppatosi in zona Gratena, non lontano dall’abitato, sia frutto di una negligenza dello stesso uomo, poi arrestato dalla polizia.
In quell’area, infatti, il disperato aveva piantato la propria tenda, che aveva nascosto alla vista degli eventuali passanti ricoprendola con dei rami. Un bivacco di fortuna dove probabilmente aveva trascorso qualche notte. A pochi metri aveva costruito, con dei sassi, un piccolo grill per cuocere gli alimenti. Ed è probabilmente una sua imprudenza ad aver provocato le fiamme, che non hanno causato danni maggiori al patrimonio boschivo grazie, come detto, al solerte lavoro dei pompieri. Sul posto la polizia aveva poi provveduto a un sopralluogo, alla ricerca di tracce del misterioso responsabile dell’accaduto.
Le malefatte del cittadino rumeno, come noto, erano poi proseguite per tutta la serata; datosi alla fuga, da Arcegno era sceso in direzione di un campeggio a Losone. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, attorno alle 16.30 era giunta la segnalazione, da parte di un cittadino italiano, del furto di un’auto. Auto che verrà ritrovata qualche ora più tardi in territorio di Menzonio, demolita dopo un’uscita di strada. Ma del trentenne nessuna traccia. Si era allontanato dandosi alla macchia, con alcune visibili escoriazioni sulle braccia.
Non pago, il malintenzionato, sulle cui tracce si erano messe diverse pattuglie di agenti, aveva poi rubato una bicicletta in una casa di Broglio. Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e alle testimonianze di cittadini del luogo, l’uomo è stato intercettato e fermato poco dopo le 19.30 in un esercizio pubblico in territorio di Lavizzara, dove si era fermato per bere qualcosa. Le ipotesi di reato a carico del 30enne sono molteplici e includono furto, violazione di domicilio, infrazione alle norme della circolazione stradale, furto d’uso di un veicolo, guida senza autorizzazione, guida in stato di inattitudine, infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.