Locarnese

Critiche sulla variante Pr nata dall'Iniziativa Monte Brè

Sul tema interviene il Gruppo territorio e ambiente della sezione di Locarno del Partito socialista

Monte Brè
(Ti-Press)
18 giugno 2023
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Osservazioni critiche da parte del Gruppo territorio e ambiente del Ps di Locarno (relatori Giulia Augugliaro e Hermes Killer) sulla variante di Piano regolatore (Pr) “Iniziativa Monte Brè”. Il Gruppo ha scritto alla Commissione Pr, che a inizio maggio ha pubblicato per informazione e partecipazione gli atti relativi alla variante. Una documentazione che, si legge nella missiva, “rappresenta il giro di boa nel lungo e complesso sviluppo delle vicende pianificatorie che toccano il territorio montano di Locarno e in particolare le località di Brè e Cardada”.

Un progetto – aggiunge il gruppo – tramite il quale la Città, rappresentata dal suo Legislativo, “prova a porre rimedio al prospettato ‘furto di territorio’ (prendendo in prestito le parole sempre ispiranti di Tita Carloni) chiamato Lago Maggiore Grand e successivamente Borgo Miranda. Senza voler mettere in dubbio la traiettoria del lungo percorso, iniziato virtuosamente nel 2019 con il compimento deII’iniziativa popolare promossa daIl’appositamente costituita associazione Salva Monte Brè e proseguito con I’istituzione della zona di pianificazione, che ha de facto sospeso, almeno temporaneamente, la possibilità che il progetto speculativo si realizzasse, intendiamo tuttavia esporre alcune osservazioni critiche sui processi di pianificazione del territorio”.

Stando al Gruppo, “le decisioni prese collegialmente dalla Commissione incaricata di condurre l’iter pianificatorio scaturito dall'iniziativa hanno portato a modifiche esclusivamente numeriche o circoscritte del Pr vigente suII’area montana di Brè e Cardada. Esse si riducono al dezonamento di una precisa area e la riduzione di bonus edilizi e di alcuni indici edificatori suII’intero comparto. Questi adeguamenti circostanziali di Pr, benché funzionali al raggiungimento degli obiettivi deII'iniziativa, sono manifestazione di una concezione obsoleta della pianificazione, che a una progettazione sostenibile e condivisa del territorio preferisce il gioco del pompiere, che nuII’aItro può se non gettare bicchieri d’acqua sui focolai edilizi che, senza una revisione generale del Pr, continueranno inevitabilmente a manifestarsi”.

Nel caso specifico, il testo lamenta l'occasione persa per ripensare i quartieri di Brè e Cardada: manca una prospettiva a lungo termine (10-20 anni), e occorreva pure “chinarsi su tutti gli aspetti che determinano un territorio, tra cui quelli sociali, di aggregazione, naturalistici, e altri ancora. Non basta limitarsi a osservarlo settorialmente, come nel caso della variante in oggetto concentrata esclusivamente sui volumi di edificazione, sulla viabilità e sulle infrastrutture”.

L’iniziativa e la zona di pianificazione “avrebbero potuto, per non dire dovuto, fare strada alla progettazione di nuove centralità e spazi liberi per sostenere i residenti e controbilanciare i fenomeni di spopolamento delle aree montane di Locarno”. E ancora: “Si è persa I'occasione per progettare Ie Brè e Cardada di domani attraverso procedure basate sul coinvolgimento degli attori del territorio e sul confronto d’idee”. Uno dei punti dolenti, infine, per gli scriventi è il mancato coinvolgimento della popolazione “non solamente in sede progettuale, bensì in tutte le tappe deII’iter pianificatorio”. Mentre le modifiche pianificatorie dovrebbero beneficiare “delI’apporto partecipato della popolazione”.

In conclusione, “auspichiamo che a Locarno in futuro ‘pianificazione’ sia sinonimo di progettualità, nel segno della sostenibilità e della partecipazione, e di confronto di idee sul divenire della Città”.