Nuova vittoria della cinquantina di abitanti contrari all'impianto di telefonia alto 22 metri previsto ai margini del nucleo del paese
Davide ha vinto anche al Tram. Ma Golia – nella fattispecie Swisscom – potrebbe anche andare fino al Tribunale federale. Si arricchisce di un nuovo capitolo la vertenza fra Swisscom e una cinquantina di abitanti di Maggia – tutelati dall’avvocato Marzia Borradori-Vignolini di Locarno – per la posa di un’antenna per la telefonia mobile alta 22 metri ai margini del nucleo del paese.
Il progetto, già osteggiato da Comune, Dipartimento del territorio e Consiglio di Stato, è finito sui tavoli del Tribunale amministrativo, cui si era rivolta Swisscom dopo una sentenza sfavorevole del governo ticinese. Dopo due anni e mezzo, il Tram ha deciso di confermare il diniego.
In prima istanza, statuendo sul ricorso di Swisscom contro il secondo “no” alla licenza da parte del Municipio di Maggia, il Consiglio di Stato aveva considerato che la struttura sarebbe andata a contrastare “in modo palese con le caratteristiche dei luoghi”. Che era un po’ lo stesso discorso già fatto in sede dipartimentale, dove era emerso che la struttura pregiudicherebbe le qualità paesaggistiche del nucleo.
L’avvocato Borradori-Vignolini aveva rilevato allora che la licenza era stata negata sulla base dell’articolo 104 cpv. 2 della Legge sullo sviluppo territoriale, la quale prescrive l’inserimento armonioso. Ciò aveva determinato una prevalenza sul principio che, di regola, all’interno della zona edificabile (in base al principio della conformità di zona) le antenne di telefonia mobile vengono autorizzate.
Il Tram, nella sua recentissima sentenza condivide la valutazione del governo secondo cui la presenza della chiesa di Santa Maria delle Grazie non osta all’approvazione dell’antenna. Il tema dell’inserimento paesaggistico è peraltro molto presente laddove si dice che sono determinanti le caratteristiche del comparto; anche se siamo in zona edificabile, a Maggia parliamo pur sempre di stabili di dimensioni contenute, con nient’altro di paragonabile all’ingombro dell’eventuale antenna. «Essa – dice la legale locarnese – sarebbe percepita come elemento anomalo». Inoltre, altro fattore di non secondaria importanza, l’attuale livello di copertura è già soddisfacente, quindi un’antenna non è di principio di vitale importanza. Se proprio la vuole realizzare, secondo il Tram, Swisscom può evitare di sfruttare il luogo prescelto anche se ne è la proprietaria, e scegliersi una collocazione più confacente dal profilo paesaggistico.