Locarnese

La galleria Moscia-Acapulco spinta in extremis nel PaLoc4

Il Consiglio nazionale approva l'eccezione e decide di aggiungere un contributo federale di 38 milioni di franchi a sostegno del progetto per il tunnel

Il tracciato del futuro tunnel
6 giugno 2023
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Il progetto per la futura galleria stradale Moscia-Acapulco, ad Ascona, è stato inserito nel programma di agglomerato di quarta generazione del Locarnese (PaLoc4) dal Consiglio nazionale. La struttura potrà così beneficiare di un contributo federale. Il voto favorevole è giunto stamane, nell'ambito della discussione sul cofinanziamento da parte di Berna delle infrastrutture di trasporto situate all'interno delle città e degli agglomerati: globalmente, per queste infrastrutture, sono stati sbloccati 1,6 miliardi di franchi. Per la galleria Moscia-Acapulco il sostegno federale ammonterà a 38 milioni.

Ricordiamo che la proposta di inserire in extremis questo progetto nel PaLoc4 (con priorità A) è nata nella Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni della “camera bassa”, di cui fa parte Bruno Storni, consigliere nazionale ticinese per il Ps. Lo stesso Storni, nel suo intervento di fronte ai colleghi, stamane ha difeso questa scelta: «La nostra Commissione è cosciente che l'inclusione di un credito supplementare a favore della galleria Moscia-Acapulco costituisce un'eccezione. Tuttavia, dopo lunga riflessione, la maggior parte dei commissari sono fermamente convinti dell'importanza di questa misura per una mobilità più sicura, che offrirà inoltre nuovi spazi alla mobilità dolce».

Il progetto, che né la Commissione dei trasporti del Locarnese (Cit), né il Cantone Ticino avevano inserito nel PaLoc4, prevede di scavare un tunnel per il traffico principale (e internazionale) che oggi percorre la litoranea, tortuosa e considerata malsicura, tra Ascona e Brissago. L'attuale carreggiata verrà declassata, per traffico lento, pedoni, ciclisti e residenti. Il costo globale della realizzazione è previsto in quasi 100 milioni di franchi.

«L'urgenza – ha spiegato Storni – è data proprio dalla precarietà e dalla pericolosità della strada costiera, minacciata dall’instabilità geologica dei costoni di roccia che la sovrastano. Spesso si staccano sassi che cadono sul nastro d'asfalto. Inoltre, quel tracciato è considerato un asse internazionale molto trafficato tra Svizzera al Piemonte e un collegamento essenziale per l'agglomerato Locarnese. Presenta gravi lacune per la sicurezza del traffico lento, pedoni e ciclisti, e limiti per il trasporto pubblico». Argomenti che hanno convinto la maggioranza del Consiglio nazionale.

«L'onere finanziario aggiuntivo è relativo se si valuta l'impatto globale di tale opera», ha aggiunto da parte sua Marco Romano, consigliere nazionale ticinese per Il Centro. Si tratta pur sempre di una strada che porta a un valico di confine d'importanza significativa, ha aggiunto.

I Verdi liberali hanno criticato la decisione di ripescare la galleria Moscia-Acapulco. Il Canton Ticino ha avuto l'occasione di inserirlo nel programma d'agglomerato, farlo ora significa creare un pericoloso precedente, ha sostenuto Barbara Schaffner (Verdi Liberali di Zurigo). Si rischia insomma di aprire il vaso di Pandora, ha proseguito la zurighese facendo allusione al fatto che ciò potrebbe riprodursi con altri progetti altrove in Svizzera. Problematico, per la consigliera nazionale, è anche il fatto che il progetto non è stato sottoposto a esame preliminare.

Anche il consigliere federale Albert Rösti ha criticato la procedura che ha portato all'inserimento del traforo. «Si tratta certamente di un progetto utile e necessario, ma considerarlo qui non è equo nei confronti degli altri cantoni», ha sostenuto il ministro dei Trasporti. Per Rösti il tunnel Moscia-Acapulco avrebbe potuto e dovuto essere inserito nel programma d'agglomerato di quinta generazione.

In Ticino è l'agglomerato di Locarno ed essere sostenuto, con 50,8 milioni. Oltre ai 38 milioni per il tunnel, gli altri investimenti riguardano la creazione di una nuova fermata del bus al Centro Punto Valle di Avegno Gordevio e un nuovo nodo intermodale alla fermata ferroviaria di San Nazzaro.

Il dossier passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.