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‘Ascoltateci’! Il risanamento del Burio fa ancora rumore

Direzione e docenti dell’Istituto delusi dalla scelta del Municipio di non adottare la soluzione per loro ideale per affrontare la lunga fase di cantiere

In sintesi:
  • La variante scelta dall'Esecutivo prevede la posa di prefabbricati sul piazzale accanto alla palestra, quella proposta dall'apposito gruppo di lavoro presso la SI Ai Campisci
  • I lavori di risanamento (alcuni già effettuati), dal costo totale di circa 15,5 milioni di franchi, dovrebbero iniziare a giugno 2024 e durare 28 mesi
  • Direzione e docenti della scuola hanno scritto una lettera e chiesto un incontro all'esecutivo
29 aprile 2023
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«Ascoltateci!». È l’appello lanciato al Municipio di Gordola da direzione, docenti e personale dell’Istituto scolastico Al Burio, delusi dalla decisione dell’esecutivo di non adottare la soluzione secondo loro ideale per affrontare la lunga (oltre due anni) fase di cantiere per il risanamento della scuola.

Non è dunque bastata l’approvazione – seppur tirata, con 18 favorevoli su una maggioranza necessaria di 16 – nella seduta del Consiglio comunale dello scorso dicembre del credito da 15,5 milioni necessario a rimettere a nuovo il comparto scolastico che ospita scuola elementare e dell'infanzia, per smorzare le polemiche attorno al megaprogetto che da anni tiene in ballo la popolazione di Gordola. Le prime discussioni sul tema, lo ricordiamo, erano partite nel 2007 e nel 2016 il Municipio aveva presentato al legislativo un primo messaggio per la ristrutturazione radicale dell’istituto. Le “resistenze” in seno al Consiglio comunale – portate in particolare da chi al risanamento preferiva una nuova costruzione – avevano però costretto l’esecutivo dapprima a ritirare il messaggio (nel 2018) e in seguito, nel 2021, ad affrontare il doppio referendum lanciato da Alternativa per Gordola e Lega-Udc contro il credito di 3,8 milioni per sistemare spogliatoi e palestra (i lavori più urgenti, nel frattempo effettuati) e quello di 195mila franchi per l’aggiornamento del progetto di risanamento globale. Un esercizio quest’ultimo effettuato dal Municipio dopo aver ottenuto, nel marzo 2021, il sostegno della popolazione (favorevole il 54,1% dei votanti), a cui è come detto seguito quello del Consiglio comunale, che si è trovato di fronte ben cinque rapporti commissionali, di cui tre contrari (due nella commissione della Gestione e uno in quella Edilizia e del Piano regolatore).

Tra i punti più critici (e criticati) sollevati in questi ultimi – ma non solo, visto che anche la maggioranza della Gestione aveva chiesto particolare attenzione, ed era pure stata consegnata una petizione firmata da 180 persone per “sensibilizzare il Municipio e il Consiglio comunale di Gordola” –, il tema dell’organizzazione del cantiere e delle modalità d’esecuzione dei lavori, con l’esecutivo gordolese che nel suo messaggio indicava di prevedere “un intervento in tre tappe, non esclusivamente durante le vacanze scolastiche estive, ma anche in parallelo all’attività scolastica”. Ed è proprio su questo punto che si apre ora una nuova “spaccatura”.

La variante nel progetto definitivo: prefabbricati a fianco della palestra

Lo scorso 3 aprile l’esecutivo gordolese ha infatti presentato le tre fasi dei lavori, che dovrebbero iniziare nel giugno 2024 e durare circa 28 mesi, in modo da concludersi per l’inizio dell’anno scolastico 2026/2027. In particolare, l’opzione inserita nel progetto definitivo prevede la posa di alcuni prefabbricati da utilizzare quali aule provvisorie sul piazzale del campo da basket di fianco alla palestra. Una soluzione però diversa da quella ritenuta ideale dal gruppo di lavoro creato proprio per individuare la modalità migliore per limitare al massimo i disagi per allievi e addetti ai lavori durante la fase di cantiere. Un’équipe non a caso composta da rappresentanti dei gradi scolastici quali docenti Se e Si, dalla direttrice Morena Bellanca, dalla segretaria e dal custode dell’Istituto intercomunale, ma anche dagli architetti e dall’ingegnere dello studio di ingegneria Evolve di Giubiasco.

La proposta del gruppo di lavoro: prefabbricati presso la SI ‘Ai Campisci’

Quest’ultimo ha redatto un rapporto (datato 22 marzo 2023) “finalizzato a valutare la variante dello spostamento delle aule provvisorie”, per assecondare “la richiesta dei rappresentanti del corpo docenti di riuscire ad avere maggiore spazio possibile esterno per le ricreazioni durante il cantiere”. Diverse le opzioni vagliate e scartate, come ad esempio spostare i container sul tetto della palestra (ma sarebbero stati necessari importanti rinforzi alla struttura portante) o ancora in cima alla collina su cui sorge la scuola (area però difficilmente raggiungibile dagli alunni e inoltre pensata quale area di parcheggio per gli artigiani). La soluzione migliore individuata, sarebbe quella di installare i prefabbricati nei pressi della scuola dell’infanzia Ai Campisci (distante circa 200 m in linea d’aria dal Burio e che conta tre sezioni), più precisamente sul prato tra l’edificio scolastico e il mercato coperto (che potrebbe a sua volta venir sfruttato, in particolare per svolgere attività di movimento e per la cucina), trasferendovi al loro interno le due sezioni di Si solitamente ospitate nel comparto da risanare. Così facendo, oltre a centralizzare gli allievi più piccoli allontanandoli dal cantiere e da tutto ciò che ne deriva a livello di rumore e sicurezza, si libererebbe spazio al Burio, sia esterno per la ricreazione dei circa 300 allievi (meno quelli delle due sezioni che “migrerebbero”), sia interno, dando maggior agio nello spostamento delle varie aule durante le tre fasi di cantiere. Oltretutto, “i costi per la soluzione Ai Campisci non differiscono rispetto ai costi della soluzione presente nel progetto definitivo”, si indica sempre nel rapporto, che si conclude affermando che “la possibilità di sfruttare un’altra proprietà comunale in completa sinergia con la scuola d’infanzia rende la presente variante un’opportunità per svolgere al meglio il complesso lavoro di ristrutturazione delle scuole in concomitanza con l’anno scolastico”.

In una lettera tanta delusione e la richiesta di un incontro

Tutte le indicazioni emerse nello studio (e altre ancora), sono messe in evidenza come detto in una lettera inviata negli scorsi giorni al Municipio di Gordola da direzione, docenti e personale dell’Istituto. Una missiva nella quale questi ultimi si dicono delusi di aver saputo che l’esecutivo “non ha accettato la variante che avrebbe previsto la posa dei prefabbricati nel prato della scuola dell’infanzia Ai Campisci”, anche alla luce del fatto che “vi sono diverse docenti che da anni si adoperano attorno al progetto di risanamento sobbarcandosi riunioni anche al di fuori dell’orario scolastico”. I firmatari sottolineano di credere “profondamente” nella proposta fatta, che tra l’altro “tiene anche conto del numero di container necessario (per le aule provvisorie al Burio era di 28 unità, mentre quelli previsti ai Campisci sono 27, ndr) sulle tre fasi e degli spazi interni per poter far ruotare tutte le classi senza dover convertire o adattare i prefabbricati generando così ulteriori costi”.

Gli autori della lettera fanno infine notare di essere, con gli allievi, “le persone maggiormente coinvolte in questo progetto”, ritenendo quindi “fondamentale che la nostra voce e le nostre scelte volte in primis al benessere dei bambini e della scuola tutta siano prese in considerazione e non minimizzate o messe in secondo piano a favore di scelte fatte da persone estranee al contesto scolastico”. Alla luce di tutto ciò, chiedono al Municipio un incontro nella seduta del prossimo 30 maggio, “al fine di trovare un punto d’incontro”.

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