Dopo quella per l'impianto in via San Carlo, parte una nuova raccolta di firme: osteggia il progetto per uno stabile in via Sciaroni
Si rinnova l’abituale trambusto che accompagna la pubblicazione di domande di costruzione per nuove antenne di telefonia mobile. Succede (ancora) a Muralto, dove oltre a svariate opposizioni già promesse nel quartiere, parte una raccolta firme contro il progetto di un impianto Salt in via Sciaroni 12, pubblicato all’albo comunale mercoledì scorso.
La premessa dell’opposizione che, con le firme, diventerà collettiva, è che “nonostante un’attenta lettura della documentazione presentata a fondamento della domanda di costruzione, non è stato possibile comprendere il tipo di tecnologia dell’impianto prospettato. Ovviamente, alla luce della recente evoluzione tecnica, è fortemente probabile che si tratti di tecnologia 5G”. E così dicendo vengono passati in rassegna tutti i motivi in base ai quali l’impianto non sarebbe il benvenuto. Il primo è di salute pubblica, ricordando in questo senso che l’antenna si situerebbe a poca distanza dalle scuole (dell’infanzia ed elementari) “e ciò, nonostante l’Ufam si sia espresso chiaramente al riguardo, dichiarando che devono essere rispettati i luoghi di utilizzo sensibile quali ‘abitazioni, scuole, asili, ospedali, posti di lavoro fissi e parchi giochi, luoghi in cui le persone rimangono per un periodo piuttosto lungo’”.
Vi sono poi i motivi estetico-paesaggistici: “La posa della suddetta antenna deturperebbe l’armonia del quartiere. In stretta prossimità con lo stabile di via Sciaroni 12 si registra infatti la maggiore densità di antichi edifici abitativi di pregio di tutto il Comune di Muralto e l’antica Chiesa evangelica (situata in via Sciaroni). Si tratta di una zona residenziale occupata prevalentemente da ville e stabili d’epoca (se ne contano una trentina), e case monofamiliari che ospitano persone di una certa età e famiglie con bambini. Inoltre, sempre all’interno del raggio, si contano una ventina di monumenti tutelati dalla legge di protezione dei beni culturali a livello cantonale, e almeno sei a livello locale”.
Nel testo che accompagna la raccolta di firme viene altresì ricordato che nel raggio di 653 metri (che dà diritto all’opposizione) sarebbero già installate ben 6 antenne e che recentemente 170 firme erano state consegnate contro un’altra antenna, in via San Carlo. Infine, vengono sollevate “molte perplessità riguardo ai possibili effetti cumulativi di una proliferazione indiscriminata di antenne, dovuta anche alle varie aziende di telefonia mobile - in competizione fra loro - presenti sul territorio elvetico. Se la costruzione venisse accordata, il nostro quartiere, in proporzione, non sarà soltanto il quartiere con il maggior numero di edifici d’epoca del Locarnese ancora in piedi, ma pure quello con la maggiore densità di antenne 5G”.