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La popolazione e gli alloggi, poi si incrociano le tendenze

Pubblicato dalla Città lo studio sulle dinamiche demografiche e del parco immobiliare, realizzato da Simone Garlandini

A Solduno la gente rimane a vivere a lungo
(Ti-Press)
30 marzo 2023
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Informazioni riguardanti le dinamiche demografiche interne e verso l’esterno, i movimenti migratori e il saldo naturale di Locarno, così come la sua struttura demografica, la composizione del parco alloggi e degli edifici presenti in città e anche la loro occupazione. In più, una caratterizzazione dei quartieri di Locarno dal punto di vista demografico e della costruzione, come lo spostamento interno residenziale.

È quanto offre lo studio sulle dinamiche demografiche e del parco immobiliare della città di Locarno, affidato a Simone Garlandini e ora disponibile sul sito www.locarno.ch. L’obiettivo, stando a Nicola Pini, capodicastero Sviluppo economico e territoriale, è «analizzare da un lato l’evoluzione demografica della città e dall’altro quella degli alloggi, cercando poi di incrociare le due tendenze, in modo da avere indicazioni utili per le scelte strategiche del Municipio a livello pianificatorio e territoriale, ma anche di politica demografica attiva».

Garlandini è un geografo specializzato in sistemi d’informazione geografica applicati poi alla pianificazione e allo sviluppo territoriale, e vanta esperienze di lavoro – sia come collaboratore scientifico che come docente – all’Osservatorio dello sviluppo territoriale dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.

I punti essenziali

Dallo studio emergono dati interessanti a più livelli, a partire da quelli di carattere demografico. Il primo elemento è la crescita demografica interrotta nel 2016, l’inversione di tendenza da allora al 2020 e una risalita a partire dal ’21. Le cause principali sono i minori arrivi dall’estero e un’accelerata delle partenze verso altri comuni ticinesi, e in particolare del Locarnese. Come struttura della popolazione emerge che, rispetto alla media cantonale, Locarno ospita più donne, più stranieri, più anziani e più divorziati; ma anche che la città ha più giovani rispetto alla media della regione. La dimensione media delle famiglie è di 2,15 persone, il che significa tante famiglie monoparentali o coppie senza figli. Un ulteriore doppio elemento è la perdita di residenti sotto i 65 anni e il simultaneo aumento di quelli sopra i 65.

Per quanto riguarda invece la composizione del parco alloggi e degli edifici, si assiste alla tendenza “più alloggi, meno edifici”, il che significa che il numero di alloggi prodotti fra il 2011 e il ’20 è significativamente più elevato rispetto a quello delle abitazioni costruite prima dell’11, anche se il numero di edifici prodotti nello stesso decennio è tutto sommato costante. In sostanza: fra l’11 e il ’20 o appartamenti più piccoli e/o stabili più grandi e con più alloggi. Ciò è successo soprattutto a Locarno Campagna e a Solduno.

Interessante è inoltre notare che il 14% degli edifici primari esistenti è sfitto; tanti sono in Città Vecchia e ai Monti e trattasi soprattutto di monolocali e 3,5 locali o estremamente vecchi (costruiti fra il ’46 e l’80) o molto recenti (dopo il 2011). Il quartiere con meno edifici primari sfitti è quello delle Gerre di Sotto.

Infine, la tematica del turnover residenziale: il quartiere con il tasso maggiore è la Città Vecchia, dove il 29% dei residenti vi abita da meno di 4 anni; all’opposto troviamo la Campagna (il quartiere più attrattivo in assoluto) e Solduno, con quasi il 45% delle persone che vi risiede da oltre 20 anni.

Le valutazioni istituzionali

Nel corso dei lavori le risultanze dello studio sono state presentate e discusse sia con i direttori dell’Amministrazione comunale, sia con la Commissione municipale economia. E, infine, con le commissioni della Gestione e del Piano regolatore del Consiglio comunale. Risultati che sono ora resi pubblici e consultabili appunto sul sito internet della Città.

Oltre a fornire indicazioni utili al lavoro del Municipio, il documento costituirà un tassello importante della documentazione di base sulla quale si costruiranno le riflessioni del prospettato Programma di azione comunale (Pac), lo strumento strategico per definire – attraverso un processo partecipativo e il lavoro di professionisti – lo sviluppo territoriale, ambientale e socio-economico della città per i prossimi decenni. Per l’elaborazione del Pac era stata licenziata una richiesta di credito di mezzo milione di franchi, tuttora al vaglio del Consiglio comunale.