Licenziato il messaggio municipale con la richiesta di quasi 300mila franchi necessari alla riqualifica dell'area di proprietà della Terreni alla Maggia
Perché riqualificare il Bosco Bolla Grande (situato a sud della Chiesa della Sacra Famiglia)? La risposta la fornisce il Municipio di Locarno nelle conclusioni del messaggio con cui chiede al Consiglio comunale di stanziare quasi 300mila franchi: “Il progetto di riqualifica del Bosco Bolla Grande mira all’elaborazione di un chiaro indirizzo gestionale, finalizzato alla riqualifica e alla tutela della funzione ricreativa di questo comparto boschivo, come pure alla definizione di misure tendenti alla valorizzazione delle sue funzioni ecologiche, naturalistiche e paesaggistiche”. La formulazione è tecnica, ma nasconde il grande valore di un intervento sostanziale ai fini di una migliore fruizione di uno dei principali polmoni verdi della Città.
Non solo: l’investimento richiesto, peraltro opportunamente e “muscolarmente” sostenuto dal Cantone, implica secondo Locarno un duplice valore aggiunto importante per la Città: “Garantisce in futuro la fruizione sicura al pubblico di un’area naturale con i suoi percorsi pedestri e le infrastrutture interne per il tempo libero; e contribuisce a preservare la biodiversità nel contesto urbano, con misure compatibili con i mutamenti climatici in atto”.
Intervenire nel Bosco Bolla Grande significa per Locarno definire i rapporti con i proprietari del fondo, la Terreni alla Maggia Sa. Definizione che viene dettagliata in un nuovo Contratto di costituzione di servitù personale (quello precedente era scaduto nel 2020), che pure dovrà essere ratificato dal legislativo.
Il progetto selvicolturale è stato elaborato dallo Studio d’ingegneria forestale Giovanni Monotti, cui era stato affidato l’incarico al termine di una procedura d’invito. L’obiettivo è duplice: la tutela della sicurezza all’interno del comparto boschivo a prioritaria vocazione ricreativa, nonché la formulazione di “chiari indirizzi di gestione futura della superficie silvestre”. Superficie che, ricorda la Città, “non è unicamente la cerniera che tesse e mitiga le cesure dettate dai cambiamenti di utilizzo del suolo, ma funge altresì da importante valvola di sfogo urbano per le attività ricreative all’aperto, configurandosi al contempo quale fondamentale tassello contenutistico e naturalistico intrinsecamente connesso alla sostanza urbana edificata”. Quanto previsto delinea “un indirizzo esecutivo che considera i molteplici interessi che ruotano attorno all’area in analisi, siano essi sociali, naturalistici o forestali, e ciò con l’obiettivo finale di garantire la continuità funzionale della foresta”. Non si parla pertanto solo come un’operazione tecnica; “al contrario, assume anche la connotazione di riqualifica naturalistica e urbana, ponendosi quale cerniera tra vari comparti agricoli, lacustri e non da ultimo insediativi”.
C’è poi l’aspetto del coinvolgimento della popolazione nel processo di riqualifica del bosco: il Municipio sottolinea l’importanza di “coordinare fin dall’inizio gli interventi, accompagnandoli con una costante informazione alla popolazione su quanto intrapreso, ciò soprattutto in concomitanza con le operazioni di abbattimento delle piante”.
Dal punto di vista finanziario, oltre ai 293mila franchi messi dalla città ve ne saranno altri 128mila garantiti dal Cantone e 15mila della Terreni alla Maggia. Dalla vendita di legname si conta di ricavare 40mila franchi.