Trasmessi alla cancelleria i formulari; si contestano i 150mila franchi votati dal Consiglio comunale a favore del Centro di scultura e della Fondazione
Sono state consegnate stamane, giovedì 16 marzo, alla cancelleria comunale di Lavizzara, in alta Vallemaggia, le firme raccolte dai promotori del referendum, contro il credito di 150mila franchi stanziato lo scorso 30 gennaio dal legislativo a favore della Fondazione internazionale per la scultura di Peccia e per il suo Centro internazionale. Intitolata ‘Basta sperperare denaro pubblico per spaccare i sassi’, è stata sottoscritta da 76 cittadini (ne occorrevano una sessantina per la riuscita). Firme raccolte già nei primi giorni di lancio dell’iniziativa, a testimonianza di quanto sia sentito il tema in Valle Lavizzara. Come noto il comitato referendista contesta quello che ritiene ‘un progetto fallimentare già dal suo inizio’, con soldi pubblici e privati iniettati a più riprese nel corso degli anni. Una sorta di pozzo senza fondo, per il quale è difficile trovare rimedio. Sempre a detta di chi contesta lo stanziamento dei 150mila franchi (spalmati su un periodo di tre anni), vi è pure l’assenza di ricadute economiche tangibili per l’economia vallerana: "Dalla sua ideazione, passando per la realizzazione e arrivando alla sua attività, a fronte dei milioni investiti, il misero ristorno economico è finito. La costruzione avrà certamente portato lavoro alle aziende, ma a oggi, a lavori terminati, ci si chiede quale sia il reale ristorno in soldi dell’investimento per l’economia locale e il Comune. Siamo tutti coscienti che se si investe del denaro è per farlo fruttare, quindi, nella logica finanziaria, recuperare quanto investito più un margine di guadagno, qui invece si gettano denari per prolungare la lenta agonia di una fine già scritta, laddove neppure i commerci locali traggono beneficio". Non da ultimo il comitato referendista solleva dubbi sul ‘valore sociale’ di questa istituzione, ritenendo più opportuno destinare questo importo a opere prioritarie per il Comune e la sua comunità, quali la scuola dell’infanzia (attualmente il sostentamento è totalmente a carico del Comune), il Centro sportivo Lavizzara e iniziative volte ad attirare nuove famiglie disposte a risiedere in valle. Seguito dall’appello a "una miglior oculatezza nella gestione del patrimonio pubblico sugli investimenti, nelle reali necessità di tutti i residenti, che avrebbe sicuramente un ristorno economico più concreto e sicuro". Ora la cancelleria dovrà verificare la validità delle firme e confermare la ricevibilità del referendum. Dopodiché la palla passerà nel campo del Municipio.
Nel frattempo, dal lancio della raccolta di firme, il Municipio, i referendisti e, in un’occasione, pure i responsabili del Centro di scultura si sono incontrati su invito dell’autorità per vedere di appianare le divergenze di vedute e trovare un’intesa che eviti l’appuntamento alle urne. La popolazione, dal canto suo, sarà invitata a una serata pubblica che i promotori del referendum intendono organizzare prossimamente.