Il Consiglio comunale sposa la linea del rapporto di minoranza della Gestione e alza il moltiplicatore dall’84 all’88 per cento, sconfessando il Municipio
Per il 2023, i cittadini e le cittadine di Gordola saranno chiamati a pagare più imposte. Sì perché martedì sera, nel corso di una seduta del Legislativo piuttosto accesa in particolare su quello che era il tema principale della serata, il Consiglio comunale ha sì approvato con 24 voti favorevoli e 5 contrari il Preventivo 2023 – che presentava inizialmente un avanzo d’esercizio di 59’512 franchi e investimenti netti per circa 11 milioni (a farla da padrone i 4 per il risanamento del Centro scolastico Burio) –, ma allo stesso tempo ha deciso di aumentare il moltiplicatore comunale di quattro punti percentuali, portandolo dall’84 all’88 per cento e facendo lievitare così l’avanzo atteso a circa 230 mila franchi.
Questo seguendo quindi le indicazioni del rapporto di minoranza della Gestione (relatori Gabriella Scaroni e Pietro Pedroni e in generale sostenuto dai rappresentanti del Centro/Ppd e di Alternativa per Gordola) che, preoccupato in particolare per l’aumento dei tassi di interesse ("nei prossimi anni avremo un maggior onere molto importante") e soprattutto del debito pubblico ("il nostro Comune avrà un indebitamento di oltre 50 milioni di franchi, stima ottimistica"), chiedeva tale misura. Un gesto ritenuto coraggioso ma necessario, in quanto "negli ultimi due anni, causa covid e per una particolare sensibilità verso i cittadini, si è rinunciato ad aumentare il moltiplicatore, ma ora riteniamo sia il momento di avere il coraggio di affrontare seriamente questo tema e che sia una questione di responsabilità, di accettare questa realtà e aumentare il moltiplicatore, non solo per far fronte alle spese correnti ma anche per programmare un rimborso dei prestiti».
Un aumento, ma solo di due punti percentuali, lo proponeva lo stesso Municipio nel relativo messaggio, nel quale si diceva "consapevole che nell’anno 2023 i cittadini saranno chiamati ad assumersi aumenti e rincari di diverse spese legate alle singole economie domestiche, ma pure cosciente del volume degli investimenti previsti a piano opere", ritenuti necessari "per mantenere in futuro la qualità dei servizi presenti sul nostro territorio". Propendeva invece per lo ‘statu quo’ a livello di moltiplicatore (ritenendo "prematuro" un incremento), il rapporto di maggioranza firmato Plr e Lega, che esprimeva comunque a sua volta preoccupazione per l’indebitamento pubblico (legato anche a investimenti di "più di quattro volte superiori alle reali possibilità") e chiedeva la messa in atto di misure per frenarlo.
Alla fine, a prevalere è stato come detto quanto proposto dal rapporto di minoranza, approvato con 20 voti a favore, 8 contrari e un astenuto. Una direzione presa dal Legislativo in maniera per certi versi un po’ a sorpresa e sulla quale ha pesato in particolare la posizione del gruppo Lega/Udc, il quale nonostante l’iniziale sostegno al rapporto di maggioranza (firmato dai due suoi rappresentanti nella Gestione, Johannes Wyss e Fabio Badasci), ha poi deciso di votare (perlomeno la maggior parte dei suoi membri) quello di minoranza.
«È vero, non abbiamo seguito i nostri due commissari in Gestione, ma si tratta semplicemente di vedute differenti e per giustificare questa spaccatura abbiamo presentato una mozione in merito al freno dell’indebitamento, per il bene del nostro comune», ci spiega il capogruppo Alessandro Gnesa riferendosi all’atto attraverso il quale si chiede che il Municipio s’impegni a mantenere il debito pubblico pro-capite inferiore a 5’000 franchi, ossia la soglia per ritenerlo "eccessivo" indicata dal Cantone. "Il 31 dicembre 2021 il debito pubblico (capitale di terzi dedotti i beni patrimoniali) ammontava a 24,7 milioni franchi, corrispondente a un pro-capite per abitante di oltre 5’200 franchi – si legge nella mozione, le cui richieste ricalcano comunque quelle formulate anche nel rapporto di maggioranza –. Il piano finanziario allestito nel novembre 2021 per il periodo 2021-2024 prevede per il 31.12.2024 un debito pubblico di 46.1 milioni di franchi con un pro-capite superiore ai 10’000 franchi per abitante". Nel testo si indica anche come "un superamento del valore base (d’indebitamento, ndr) è consentito eccezionalmente in casi giustificati" e "limitati nel tempo (massimo 10 anni)", ma "decorso il termine, il valore base deve essere nuovamente raggiunto mediante l’attuazione di misure idonee" da parte del Municipio.
Starà ora proprio all’Esecutivo chinarsi sulla mozione ed elaborare il relativo messaggio. Quanto alla questione del moltiplicatore, per il sindaco Damiano Vignuta «si è trattata prevalentemente di una scelta politica – ci spiega il rappresentante del gruppo Plr e Verdi Liberali –. Per gestire le finanze ci vuole equilibrio nelle scelte e gli indicatori da tenere in considerazione sono molteplici, non certo solo il debito pubblico. L’aumento del moltiplicatore dall’86% all’88% porterà nelle casse comunali per il 2023 circa 200mila franchi in più, a fronte di investimenti previsti per 11 milioni, per cui non risolve il problema del debito pubblico. Piuttosto, bisognerà ridefinire le priorità d’investimento ed essere coerenti nel non considerare tutto urgente».
Tra gli altri argomenti affrontati dal Consiglio comunale, da segnalare che è stato deciso di mantenere l’importo di 50mila franchi alla voce "aiuti sociali", di ridurre di un’unità l’effettivo della Polizia intercomunale del Piano (con un risparmio di circa 83mila franchi) e di tagliare rispettivamente di 100mila e 20mila franchi l’ammontare per le contravvenzioni di Polizia e la spesa per il trasporto degli allievi. Sono infine stati approvati senza problemi due crediti di oltre un milione di franchi complessivi per la sistemazione del tornante via Montecucco (dissesto riale Carcale) e il risanamento delle canalizzazioni in via Gaggiole e in via Riaa Bollone, così come un contributo di 50mila franchi a favore del progetto per la copertura dei campi del Tennis club Gordola "Un tetto per la Doris".