In un’interrogazione al Municipio, la consigliera comunale leghista Valérie Camponovo chiede un cambio di rotta, ‘partendo dai dettagli’
"Locarno non può più permettersi di ragionare come ha fatto fino ad ora. Ci vuole un cambio di rotta, degno di quello che Locarno è già, e sempre di più in futuro diventerà: una città con una storia preziosissima, ricca, con testimonianze storiche di grande pregio e un sistema museale in crescita. E per cominciare dovremo quindi partire dai dettagli, apparentemente anche più piccoli, che però valorizzano la città e trasmettono riferimenti ben chiari a turisti, visitatori e abitanti". La riflessione emerge dall’interrogazione sui "beni culturali da proteggere", presentata al Municipio dalla consigliera comunale della Lega Valérie Camponovo.
La consigliera parte dal credito di 1,5 milioni, il cui messaggio è appena stato licenziato dal Municipio, riguardante le prime fasi di progettazione e restauro per la valorizzazione del Castello Visconteo. Lo fa, tuttavia, ricordando che "tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 la Città ha compiuto un notevole sforzo per risanare gli edifici di valore storico e culturale di cui è proprietaria, intervenendo a Casa Rusca, a Casorella e a Palazzo Morettini. Per il Castello, invece, si è sempre operato solo in maniera puntuale: l’ultimo grosso intervento risale a quasi un secolo fa". C’è quindi da essere "felici e fiduciosi".
Premesso questo, e allargando il campo, Camponovo mette l’accento sul patrimonio costituito dai beni culturali di Locarno, "una grande forza" della quale "potremmo cominciare a beneficiare già fin d’ora. Iniziando dalle piccole cose che già sono presenti in città, senza investimenti milionari". L’auspicio è una migliore protezione, tutela, valorizzazione e rispetto di quanto è già presente, ma in balìa di vandali e maleducati. E fa gli esempi delle tavole esplicative nel sottopassaggio della Rotonda di Piazza Castello, "tristemente deturpate"; Rotonda, considera, che è "l’unico punto della città dove in maniera sintetica, precisa e intuitiva viene raccontata la storia di Locarno: cultura locale, gratuita, con libero accesso, ad ogni ora del giorno o della notte, senza chiusure stagionali, ma forse proprio per questo presa d’assalto anche in malo modo, con graffiti, autocollanti e scritte poco intelligenti".
Poi ci sono i dintorni di Casorella, sfregiati da "graffiti di ogni genere, e sullo sfondo merli e vecchie mura medievali, che chiedono pietà". Senza dimenticare il cartello segnaletico posto davanti al Palacinema, incaricato di indicare l’ubicazione di ben 18 edifici fra storici, religiosi, pubblici e di interesse culturale), "usato come album delle figurine".
Con la valorizzazione del Castello Visconteo e l’arrivo del Museo cantonale di storia naturale, "Locarno è destinata a diventare, sempre di più, un punto di riferimento storico, archeologico e museale per tutto il Cantone. Dobbiamo dunque cominciare a renderci conto del preziosissimo patrimonio storico che è attorno a noi. Siamo in possesso di beni culturali di livello eccelso, e forse la maggioranza di noi, per disinteresse, o semplice ignoranza, nemmeno ne è a conoscenza. Non possiamo più permetterci di temporeggiare, Locarno deve diventare un polo culturale di riferimento a livello cantonale, nazionale, ma non solo".
In buona sostanza Valérie Camponovo ne chiede conto al Municipio, domandando che tipo di protezione si può mettere in atto oltre a quella già attiva, per evitare che il degrado si mangi tutto il bello.