Il credito, votato a dicembre dal legislativo di Maggia, serve a finanziare i cambiamenti intervenuti a livello di progettazione degli interventi
Quasi dieci anni. Tanti ne sono trascorsi quando, nel 2014, i Consigli comunali di Maggia e Cevio diedero il loro consenso al progetto di sistemazione idraulica e riqualifica ambientale del comparto di Riveo-Visletto. Progetto supervisionato (e sussidiato) dal Cantone (e dalla Confederazione) che ha richiesto lo stanziamento di ripetuti investimenti; Maggia, Comune capofila, votò a suo tempo oltre 5 milioni di franchi, oltre 300mila giunsero da Cevio, mentre 4 milioni vennero messi sul tavolo da Bellinzona e Berna quali aiuti. È solamente nel 2020, tuttavia, che la procedura d’appalto ha potuto essere svolta. In precedenza, tra pianificazione (la precedente era inadeguata), contratti con i proprietari e affittuari dei sedimi (imprese legate soprattutto alla lavorazione della pietra, Patriziati di Someo e Cevio-Linescio), opposizioni varie hanno ritardato, di non poco, gli intenti degli enti promotori.
Non bastasse, ecco che a livello di costi, le carte in tavola sono un po’ cambiate: il mercato degli inerti (vedi eliminazione materiale depositato, pari a poco meno di 300mila metri cubi) è radicalmente mutato e le discariche autorizzate hanno ormai raggiunto la capienza limite. Sono inoltre venuti alla luce inquinamenti all’interno del comparto dei quali non si era a conoscenza (fondo dell’ex azienda Graniti Bionda Sa) e questo ha reso necessaria l’eliminazione del materiale contaminato (con tanto di denuncia dei responsabili al Ministero pubblico).
Rispetto al 2014, in particolare, per quanto attiene la gestione degli inerti presenti, si è optato per l’innalzamento del comparto ex-Bionda (il livellamento del fondo consentirà di portarlo all’altezza della strada e del futuro argine del fiume, rendendolo maggiormente sfruttabile per le attività artigianali e industriali dell’area e favorendo l’insediamento di potenziali nuove attività d’interesse locale) e la sistemazione dell’ex cava Pollini, sulla sponda destra. Quest’ultimo perimetro ritroverà una morfologia più naturale e sarà oggetto di rimboschimento. Passi, questi, indispensabili per la buona riuscita del riordino e della riqualifica ambientale.
Sin qui la storia recente. Il presente dice che per la rimozione dei materiali alloctoni, la sistemazione delle superfici, la costruzione delle nuove arginature (in relazione al rischio da esondazione) e la bonifica (con creazione di nuovi biotopi e misure compensative forestali) occorre ancora investire. Prova ne è che il legislativo di Maggia, nell’ultima seduta prima delle vacanze natalizie, ha stanziato un credito supplementare di 2,2 milioni di franchi proprio per le modifiche del progetto (Cevio parteciperà finanziando la sua quota parte). Interventi per i quali lo stesso Comune di Maggia chiederà dei contributi di miglioria ai proprietari interessati dall’opera all’interno del comprensorio.