Il legislativo accoglie a larga maggioranza le proposte di modifica del Regolamento di raccolta dei rifiuti. Addio alle deponie di Cavigliano Tegna
Piaccia o meno, per coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento del verde (e garantire nel contempo il principio, sacrosanto, del ‘chi produce, paga’) nel Comune di Terre di Pedemonte si deve passare da un incremento della tassa (leggasi bollino). Lo ha detto, senza tanti giri di parole, il Municipio in occasione della seduta di Consiglio comunale di lunedì 19 dicembre. Un messaggio chiaro all’indirizzo di chi, in sala, riteneva «le modifiche di regolamento proposte dal Municipio basate su una modalità di raccolta e smaltimento antiquata, superata dai tempi e non più adeguata alle dimensioni del nostro Comune». Parole di Marco Fioroni (Il Centro), firmatario del rapporto di minoranza, il quale ha invitato l’esecutivo a prendere esempio da quanto avviene in altri Comuni.
Passo indispensabile per trovare la quadratura del cerchio, a detta del Municipio, pure la tanto combattuta chiusura delle due discariche degli scarti da giardino di Cavigliano e Tegna, non ‘regolari’ ma sin qui tollerate. Strutture alle quali fanno capo gratuitamente molti utenti, che generano costi all’ente e che rendono impossibile l’incasso dei dovuti introiti. «Se tutti i cittadini che utilizzano le deponie citate, che ora si vogliono improvvisamente e prematuramente chiudere, dovessero effettivamente far capo alla raccolta tramite i bidoni da 80 litri, gli operai comunali, già oggi non in grado di svolgere appieno tutti i loro compiti, sarebbero confrontati con una mole di lavoro ingestibile e che andrebbe ulteriormente a discapito di attività più utili e necessarie» – ha ammonito Fioroni. Dai banchi della Sinistra (LiSA), Brigitte Marazzi ha replicato confermando l’elevato grado di apprezzamento, da parte della cittadinanza, dell’attuale servizio. Ha pure osservato come l’aumento del prezzo della vignetta previsto sia ben poca cosa. «Il porta a porta è sì apprezzato – ha rilanciato Valeria Cavalli (Il Centro) – ma non è la soluzione a tutti i problemi. Quanto fatto ad esempio a Locarno rispecchia il principio della causalità. Nel nostro caso, la vignetta, no». Tra i rischi paventati da chi si opponeva alla chiusura delle due discariche ‘tollerate’ ma non a norma, anche quello che i cittadini comincino a individuare altri posti dove depositare abusivamente gli scarti vegetali».
Omar Balli, municipale, prima del voto in sala è stato chiaro: «Questa ci sembra la soluzione meno peggiore. Naturalmente è perfettibile sotto tanti aspetti. Nel caso di Tegna, l’accesso alla discarica verde è quasi illimitato e non è fattibile un prelievo di un introito anche solo simbolico». Proprio questo il motivo che ha portato l’esecutivo pedemontano a voler eliminare ‘ogni modalità di consegna che possa sfuggire a una corretta riscossione di una tassa per il servizio’. Stavolta, contrariamente a quanto accaduto in precedenza con la proposta pianificatoria del comparto Maggia/Melezza, l’appello dell’Amministrazione non è caduto nel vuoto, i consiglieri hanno accolto a larga maggioranza il messaggio».